A Singapore la consegna della posta e dei piccoli pacchi avviene già con l’impiego dei droni, realtà come nuTonomy hanno già avviato un servizio di trasporto pubblico a guida autonoma, uno dei colossi della Silicon Valley ha raggiunto il 100% di fornitura di energia da fonti rinnovabili e qualcuno sta persino progettando il mantello dell’invisibilità. Non è dunque difficile comprendere perché la città-stato del sud-est asiatico possa essere considerata come una piattaforma ideale per lo sviluppo e la sperimentazione dei sistemi che un giorno troveranno posto nelle smart city di tutto il mondo.
Due anni fa le istituzioni locali hanno dato vita al programma Smart Nation, finalizzato proprio a spingere sul pedale dell’acceleratore per quanto riguarda l’adozione delle nuove tecnologie, partendo da una connettività ad alte prestazioni in ogni casa e ufficio dell’isola. Si è poi passati all’installazione di sensori su tutto il territorio, dedicati al rilevamento di informazioni e parametri finalizzati a risolvere il più grande problema dell’area: l’elevata densità demografica (7.681 abitanti per ogni chilometro quadrato). L’iniziativa si focalizza principalmente su tre ambiti: housing, salute e trasporti.
Housing
Nel distretto di Yuhua, uno dei più popolati, migliaia di sensori sono stati posizionati all’interno degli appartamenti forniti dall’Housing and Development Board per misurare il consumo energetico, quello dell’acqua e la produzione di rifiuti, il tutto in tempo reale. Lo spreco di acqua rimane ancora oggi per Singapore uno dei temi più urgenti da affrontare, che ogni anno si trova a doverne importare miliardi di litri dalla vicina Malesia. Sono stati inoltre installati pannelli solari e fotovoltaici dedicati alla produzione di energia pulita.
In che modo le informazioni raccolte possono contribuire a migliorare la vita dei residenti? Innanzitutto fornendo loro feedback diretti sui comportamenti che si possono correggere, riducendo ad esempio l’utilizzo non necessario dei beni, poi offrendo alle autorità locali una fotografia reale e dinamica della situazione, così da poter intervenire con iniziative mirate e ad elevata efficacia.
Salute
Da alcuni anni, all’interno del programma Smart Nation, è stato avviato il progetto Elderly Monitoring System. A Singapore, così come nel resto del mondo, l’aspettativa di vita media si è allungata e sempre più persone abbandonano la propria attività professionale per dedicarsi alla cura degli anziani. La tecnologia, basandosi su una serie di rilevatori posizionati all’interno delle stanze o sulle porte delle abitazioni (in modo volontario), monitora costantemente l’ambiente. Quando per un periodo anomalo non viene captato alcun movimento, allerta immediatamente e in modo automatico i soccorsi e i parenti, così da poter agire in caso di incidente o malore.
Un’altra iniziativa che si inserisce all’interno di questo sforzo è Tele-health, avviata nel 2014 con la prima fase di test: attraverso un’interfaccia remota (dal banale display di un tablet al monitor di un computer) possono essere condotte consultazioni mediche e fornite indicazioni sull’attività da svolgere per la cura delle patologie.
Trasporti
Infine, per quanto riguarda i trasporti, Singapore ha già portato sulle proprie strade la guida autonoma per fornire un servizio di taxi, ma non solo. È attivo il monitoraggio costante dei bus, per capire dove sono più necessari in modo da modificarne le tratte così da evitare gli spostamenti poco utili e che andrebbero esclusivamente a influire in modo negativo sul traffico. Infine, entro il 2020 verrà attivato un sistema satellitare in grado di conoscere esattamente dove si trova ogni veicolo in qualsiasi momento.
Uno scenario che di certo non mancherà di far discutere i più attenti in termini di tutela della privacy, ma che mira, ad esempio, ad eliminare la necessità di pagare i parcheggi, poiché i versamenti per le soste potranno essere gestiti in maniera del tutto automatica, senza richiedere alcun tipo di azione da parte del conducente.