Non vi sono molti dubbi: la scommessa tecnologica del futuro è l’auto. Non solo sul fronte della mobilità sostenibile, con una sempre maggiore attenzione verso motori verdi, elettrici e ibridi, ma anche e soprattutto tramite una modifica sensibile del cruscotto e dell’abitacolo. Prime fra tutte le innovazioni vocali alla guida, per interagire sia con il veicolo che con altri dispositivi senza mai togliere le mani dal volante o distogliere lo sguardo dalla strada. Ma gli assistenti vocali in auto aumentano la sicurezza o, in alternativa, sono fonte di distrazione?
iOS, Android e Windows Phone: le tre principali piattaforme di smartphone al mondo supportano, tutte, tecnologie di assistenza vocale abbinate alla guida. Un recente studio ha voluto indagare quanto questi sistemi siano utili e quanto, invece, possano costituire un ostacolo. E, naturalmente, i protagonisti sono Siri, Google Now e Cortana.
Parlare al volante: sicurezza o disturbo?
Da qualche anno a questa parte, a cadenza ciclica la AAA Foundation for Traffic Safety studia l’impatto delle opzioni eyes-free al volante, misurando quanto siano utili per incrementare la sicurezza stradale e quanto, invece, possano costituire una forma di distrazione per l’utente. Dopo aver analizzato negli scorsi mesi i tre principali sistemi separatamente, è giunto il momento del confronto finale: quello fra Siri, Google Now e Cortana.
L’organizzazione statunitense ha standardizzato la misura della distrazione delle tre soluzioni vocali, comparandola poi alla performance delle opzioni proprietarie direttamente introdotte dai produttori di automobili. Il primo dato che balza agli occhi è come gli assistenti da smartphone siano mediamente più invadenti e invasivi rispetto alle controparti automobilistiche, poiché quest’ultime sono ottimizzate per un uso esclusivo in auto, mentre Siri, Google e Cortana hanno un impianto ovviamente più generale.
Per giungere a una misurazione standardizzata, i ricercatori hanno quantificato la modifica della performance cognitiva quando il guidatore ordina all’assistente di effettuare una chiamata o di modificare la riproduzione musicale durante la guida. Sono quindi stati assegnati dei punteggi su una scala valori ascendenti di distrazione, “blanda”, “moderata, “alta”, “molto alta”, a loro volta suddivisi su un’estensione di punteggio da 1 a 5. Il valore 1 corrisponde alla distrazione generata dall’ascolto di musica o di un audiolibro, 2 punti invece per una conversazione telefonica, 3 per la dettatura di SMS, 4 per l’aggiornamento dei social media, 5 qualsiasi altra distrazione che sovraccarica l’attenzione del guidatore. Tra le tre proposte mobile, tutti gli assistenti si avvicinano a un livello di distrazione mediamente elevata: Google Now totalizza 3 punti, Siri 3.4 e Cortana 3.8. Il punteggio, tuttavia, aumenta in caso di dettatura di SMS o altre attività che richiedono un’attenzione prolungata al conducente: 3.3 per Google, 3.7 per Apple e 4.1 per Cortana.
Lo studio ha messo anche in evidenza come un conducente possa rimanere distratto per ben 27 secondi dopo aver condotto un compito tramite assistente vocale, prima di riprendere tutte le funzioni cognitive relative alla guida. Un tempo più che sufficiente per determinare conseguenze potenzialmente pericolose, seppur il sistema rimanga notevolmente più sicuro rispetto all’uso diretto delle mani, distogliendole dal volante. Per contro, però, i sistemi integrati proposti dai produttori di automobili mostrano una migliore performance: solo 15 secondi.
Peter Kissinger, Presidente e CEO della AAA Foundation for Traffic Safety, ha così commentato i risultati dello studio:
Gli effetti duraturi della distrazione mentale pongono un nascosto e pervasivo pericolo, che probabilmente potrebbe cogliere i guidatori di sorpresa. I risultati indicano che gli automobilisti potrebbero ignorare cartelli di stop, pedoni o altri veicoli mentre la mente si riadatta al compito della guida.
Soluzioni proprietarie: maggiore sicurezza
Come già accennato, le soluzioni proprietarie delle case automobilistiche raggiungono performance migliori, con punteggi tra 2.4 e 3.1 nella scala dei valori della distrazione, quindi tra “blanda” e “moderata”. Andando oltre ai dati dello studio, i quali fotografano la ricorrenza statistica senza entrare nel dettaglio delle singole peculiarità di ogni sistema eyes-free, è lecito chiedersi da dove derivi questo vantaggio.
La prima risposta è, probabilmente, la più semplice: le tecnologie fornite dall’industria dell’automotive sono pensate esclusivamente per l’utilizzo in automobile, mentre Google Now, Siri e Cortana accolgono un nugolo ben più alto di funzioni e contesti quotidiani. Nel risultare più onnicomprensive, di conseguenza, coinvolgono un’interazione più incline alla comune conversazione che all’attenzione al volante.
Quando guidi lascia stare lo smartphone: messaggi e notifiche possono essere molto pericolosi #DontEmojiAndDrivehttps://t.co/sxXMg94MtF
— Ford Italia (@forditalia) October 23, 2015
La seconda motivazione, invece, potrebbe fare riferimento all’integrazione nativa tra veicolo e assistente vocale. La gran parte dei sistemi originari nelle vetture, infatti, fornisce un gruppo ben circostanziato di comandi vocali, facilmente assimilabili, tanto da divenire automatici per il conducente, riducendo il tempo di distrazione. Tra le tante proposte sul mercato, un esempio valido è quello di Ford con la tecnologia Sync with Voice Control: un’innovazione che, sebbene non indagata direttamente dalla ricerca in oggetto, rende istantanee molte delle necessità alla guida. Per avviare la riproduzione di un brano musicale, infatti, il conducente non dovrà fare altro che pronunciare il nome dell’artista o il genere musicale, senza intrattenere nessun’altra conversazione con la voce digitale proveniente dal cruscotto della vettura. Così facendo, l’attenzione del pilota è occupata per pochissimi secondi, senza infierire sulle capacità di risposta alla strada. Lo stesso anche con Sync with Text Reader, una tecnologia pensata per leggere automaticamente SMS senza che l’utente debba attivarsi per accedere alla funzione. Così facendo, l’eventuale disturbo non è maggiore di una qualsiasi chiacchierata con il passeggero o di un viaggio con l’autoradio accesa. Un’interazione solo quando davvero serve, in definitiva, rispetto agli onnipresenti smartphone, per dei comandi vocali amici della guida sicura.