iPad Mini è stato presentato ieri dal palco del California Theater di San Francisco, ma una simpatica notizia è passata in sordina: il piccolo tablet targato Mela è pienamente compatibile con Siri. E monta online la protesta dei possessori di iPad 2: a caratteristiche hardware praticamente identiche, perché non abilitare anche la seconda generazione dell’iDevice?
È stato il keynote delle sorprese e delle delusioni, quello di ieri in diretta streaming da San Francisco. Da un lato si hanno gli utenti del nuovo iPad, inferociti su Twitter per la precoce obsolescenza del loro tablet dopo nemmeno 6 mesi dalla messa in vendita. Dall’altro si riuniscono i possessori di iPad 2, ora più che immotivatamente esclusi da Siri.
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iPad Mini e iPad 2, dimensioni a parte, condividono pressoché le stesse caratteristiche hardware: processore A5 in primis. Certo, le fotocamere di iPad Mini sono decisamente migliori, ma dal punto di vista della capacità d’elaborazione e della dotazione audio le differenze sono assenti. Perché allora, a parità di processore A5, Siri non è stata resa disponibile su iPad 2?
La risposta non sembrerebbe trovare giustificazione nell’hardware, d’altronde il mondo del jailbreak ha dimostrato come Siri possa funzionare tranquillamente addirittura sull’ormai obsoleto iPhone 3 GS. Le ragioni sono quindi tutte di marketing: Apple vuole sfruttare il traino di Siri per spingere le vendite di iPad Mini, vista soprattutto la guerra con il Google Nexus 7. Con buona pace degli utenti affezionati, che si vedono privati della funzionalità del momento o beffati dall’aggiornamento di performance del loro tablet a nemmeno una stagione dall’acquisto. Che anche Apple inizi a sentire il peso della concorrenza, rendendosi così più aggressiva sul mercato?