Il distopico sistema di “credito sociale” della Cina, qualcosa di simile a quanto visto nell’episodio Caduta Libera della scorsa stagione di Black Mirror, sarà realtà nel 2021. Bloomberg riferisce che i residenti di Pechino saranno i primi a sperimentare il progetto, con un punteggio di partenza che sarà un mix delle informazioni di “salute” pubblica ottenute alla fine del 2020.
L’iniziativa prevede di premiare o punire i cittadini secondo una sorta di fasce numeriche, che potranno persino impedire di prendere treni, aerei e accedere ad agevolazioni e prestazioni pubbliche. Nei mesi scorsi, il governo di Pechino ci aveva tenuto soprattutto a spiegare cosa succederà a chi entra nella black list del governo. I cinesi peggiori, secondo il credito sociale, non avranno opportunità di fare praticamente nulla, vivendo in uno stato simile a quello degli arresti domiciliari, non potendo nemmeno avere un lavoro, almeno fin quando il loro rank resterà sotto la soglia minima accettata.
Il test verrà dunque avviato su una popolazione importante, composta da 22 milioni di cinesi, ai quali si affiancherà la più piccola Hangzhou, durante una prima fase. La Commissione nazionale per lo sviluppo e la riforma afferma di aver già bloccato quattro milioni di viaggi in treno ad alta velocità e 11 milioni di voli, come sperimentazione del programma. Se in Europa la questione può sembrare di rilevanza minore, in Cina le cose sono diverse.
Nel paese, per usufruire di una gran parte di servizi viene richiesto un documento governativo ed è un bel dilemma visto che al di là della Grande Muraglia molte piattaforme sono gestite centralmente, come Alipay e China Telecom. Vale la pena notare che la maggior parte di queste organizzazioni è di proprietà o parte del governo e quindi non sarà difficile incrociare questo tipo di dati. Aggiungete a ciò il tagging NFC dei veicoli, il riconoscimento facciale via telecamere e persino il monitoraggio delle emozioni nelle aule scolastiche e l’idea del Grande Fratello diviene realtà.