Il fatto che App Store sia un ambiente particolarmente proficuo per gli sviluppatori è noto ormai da tempo: sono moltissime, infatti, le app che hanno riscosso un successo milionario fra gli utenti della Mela. Anni luce lontano dai guadagni ben più esigui di altre piattaforme, come ad esempio quella di Amazon o il Market di Android, lo store di Cupertino ha conquistato i favori dei developer grazia alla capillarità di diffusione dei prodotti iOS e al problema esiguo della pirateria, presente solo per quella minoranza di clienti che han deciso di effettuare il jailbreak del proprio terminale. Ad aggiungersi alla lista dei vincenti di App Store è oggi SketchBook Pro, con ben 14 milioni di dollari di introiti.
La vicenda di questa applicazione è sicuramente singolare, perché dimostra come nell’ecosistema di Apple possano convivere sia contenuti gratuiti che a pagamento, uniti dalla politica del “freemium“. SketchBook, infatti, è disponibile sia in versione gratuita che a tariffe, ma la gratuità dell’offerta non ha però impedito record economici: sono infatti oltre 7 milioni gli acquirenti della versione Pro, che si traducono in 14 milioni totali di dollari e, togliendo il 30% che spetta ad Apple, in oltre 9 milioni nelle tasche degli sviluppatori.
SketchBook ha sorpreso l’azienda che l’ha realizzata, la famosissima Autodesk. La società ha dichiarato di non aver mai visto una crescita talmente veloce in così poco tempo e, di conseguenza, ha elogiato i punti di forza del modello di distribuzione di Apple. Ecco le dichiarazioni di Carl Bass, il Chief Executive Officer:
“Autodesk ha speso gli ultimi 30 anni nella vendita di software d’ingegneria e design per accumulare 12 milioni di clienti. È bastata una semplice applicazione per iPhone, e meno di 2 anni, per aggiungerne altri 7 milioni. Sketchbook ha spinto l’user base dell’azienda e tracciato nuove categorie di clienti”.
Non è tutto oro, tuttavia, quello che luccica in App Store. La grande dispersione delle app, dovuta al loro numero a sei zeri, rende molto frammentario il mercato, facendo emergere i big dell’informatica a discapito, forse, del programmatore casalingo dalle idee geniali. Lecito chiedersi, quindi, se tutti i developer per iOS possano anche solo pensare di sognare cifre di guadagno così elevare.