Sky Italia si è ritirata dal Beauty Contest, ovvero la gara per le frequenze del digitale terrestre, causa i lunghi tempi della procedura che non consentono loro una pianificazione dell’investimento e per via del fatto che le regole del bando favoriscono operatori già attivi sul mercato, come Rai e Mediaset. Un bando che dunque non favorisce la concorrenza, sebbene il mercato televisivo e lo scenario competitivo siano in rapida evoluzione, ha portato l’emittente della News Corp di Rupert Murdoch a uscire dai giochi.
Spiega Sky stessa:
Tempi poco chiari e regole discutibili sono incompatibili con un mercato televisivo e uno scenario competitivo che è invece in rapida e costante evoluzione. Nella televisione italiana stanno nascendo infatti nuovi modelli di business e fanno il loro ingresso nuovi player, provenienti spesso da settori finora estranei alla produzione e alla distribuzione di programmi televisivi.
Le modalità della competizione per il DTT erano state messe più volte sotto accusa sia da Sky stessa che da altri competitor, stigmatizzando l’assegnazione gratuita di multiplex che potrebbero garantire ingenti introiti per lo Stato e, ancora oggi, i tempi di conclusione della gara per l’assegnazione delle frequenze del digitale terrestre sono incerti. La Commissione dovrebbe chiudere il contest entro pochi mesi ma sarà necessario vedere quale linea seguirà il nuovo governo.
Sottolinea Andrea Zappia, Amministratore Delegato di Sky Italia:
Ci auguriamo che questa nostra decisione, per quanto difficile e onerosa, possa dare un serio contributo ad avviare un dibattito aperto e costruttivo sul futuro della televisione nel nostro Paese; un futuro che in Italia, come in tutto il mondo, vede lo sviluppo e l’affermarsi di nuovi modelli di business basati anche su forme e tecnologie diverse dal DTT, basta pensare al successo che in altri mercati stanno avendo operatori che distribuiscono i loro programmi via DSL e fibra.
La TV pubblica, TI Media e Mediaset sono in lizza per i due multiplex destinati agli operatori già presenti sul mercato, mentre 3 Italia, Canale Italia, Prima TV ed Europa 7 restano, dopo l’uscita di Sky, gli unici competitor in lizza per i tre posti destinati ai nuovi entranti.