«Un grande periodo si apre davanti a noi. I tempi cambiano. È il momento della rivoluzione». Così Ryan introduce il proprio annuncio sul blog ufficiale di Skype, un post fatto di trombe e fanfare per annunciare un importante passo avanti del client VoIP nel mondo del pinguino. E il passo avanti è in un elemento concreto: Skype porta la videochiamata anche sui desktop degli utenti Linux.
La marcia trionfale che dipinge Ryan inizia il 14 giugno, giorno della release 1.4 di Skype per il mondo open source. Il 4 ottobre è giorno di gold release, il 7 novembre è già il momento della nuova 2.0 beta. A livello hardware il client richiede un processore da 1Ghz, 256 Mb di RAM, 20Mb di spazio su disco e, ovviamente, la dotazione standard rappresentata da microfono, webcam e connessione a banda larga.
A livello software l’elemento richiesto sono le librerie C di GNU (glibc 2.4), limite che non determina alcuna esclusione tra le distribuzioni maggiori. L’entusiasmo del post si riflette immediatamente nell’entusiasmo trasmesso dai commenti, nei quali è colta istantaneamente la portata della release: il mondo Linux termina l’isolamento ed avrà accesso in videochiamata alla community Skype di tutto il mondo (oltre 200 milioni di utenti).
Tale versione, peraltro, giunge poche ore dopo l’annuncio di Android, la piattaforma Google basata su Linux che molto ha fatto discutere in questi giorni: eBay, gruppo a capo di Skype, è della partita fin dalla prima ora e Skype ha da breve messo sul mercato un telefonino proprio. Indizi sconnessi, ma indizi che indicano una direzione di un certo interesse.