Con la diffusione e le migliorie apportate alla tecnologia Voice Over IP, i gestori di servizi di telefonia VoIP sono diventati sempre più competitivi.
Una competizione che trascende sempre di più dalle solite tariffe scontate e dall’offerta di servizi, ma che si basa, in alcuni casi, sulla possibilità per gli sviluppatori esterni di inserire nuove feature grazie agli add-on.
Il team di Skype ha ringraziato quanti hanno partecipato fin’ora al progetto ringraziando per le innovazioni apportate dagli Extra, ma nonostante ciò, Skype Extras, il servizio che permetteva lo sviluppo di applicazioni basate sul client VoIP e la vendita nello store online, chiuderà i definitivamente.
Le applicazioni già create, certificate e distribuite però continueranno a funzionare e possono essere tranquillamente utilizzate dagli utenti. Inoltre, la società del client VoIP più famoso già ha affermato la sua intenzione di continuare comunque a supportare i possibili accessori attraverso le API pubbliche.
Il motivo dell’esclusione degli Extra, a quanto pare, risiederebbe nella scarsa diffusione dei componenti aggiuntivi presso gli utenti, inferiore a quanto desiderato dalla società, ma anche da un possibile cambio di rotta. Jonathan Christensen, infatti, CEO di Skype, ha riferito a TechCrunch che non si tratta di una chiusura nei confronti di terzi, ma di un indirizzamento verso una piattaforma di nuova generazione che possa far decollare Skype insieme a questi: il progetto in cantiere sarebbe quello di ripensare Skype come una vera e propria piattaforma per le telecomunicazioni più che come un semplice programma da installare.
Questo cambio di direzione ha ovviamente creato scontento negli sviluppatori poiché vi è tempo solo fino al 11 dicembre per continuare ad utilizzare i crediti Skype Premium per l’acquisto di contenuti extra, mentre il 25 gennaio 2010 vi sarà la chiusura definitiva e ufficiale dello Skype Shop.
L’annuncio relativo all’abbandono degli Extra è stato pubblicato sul blog di Skype e a questo intervento sono seguiti una serie di commenti interessanti, dai quali emergono i pareri degli utenti, e soprattutto dei developer, che imputano la scarsa diffusione delle applicazioni anche alla scarsa visibilità e al mancato supporto da parte dell’azienda stessa.