Skype dimensione flat

Skype ha introdotto tutta una serie di nuove tariffe flat che proiettano il client VoIP in una più ferrea concorrenza con gli operatori tradizionali. Il momento è cruciale, perchè potrebbe svelare la verità sul futuro del client, oggi proprietà eBay
Skype dimensione flat
Skype ha introdotto tutta una serie di nuove tariffe flat che proiettano il client VoIP in una più ferrea concorrenza con gli operatori tradizionali. Il momento è cruciale, perchè potrebbe svelare la verità sul futuro del client, oggi proprietà eBay

Solo la scorsa settimana il nuovo CEO eBay aveva proferito importanti parole relativamente a Skype, ed è alla luce di quelle parole che verranno interlette tutte le future azioni intraprese relativamente al noto client VoIP. Donahoe, infatti, ha messo Skype davanti a un bivio: eBay proverà a valutare se e come possano essere valorizzate le sinergie con il gruppo, ma nel caso in cui tali sinergie non dovessero manifestarsi ecco che la cessione potrebbe configurarsi come la migliore delle “exit strategy” di breve periodo. A distanza di pochi giorni, la prima importante decisione: Skype estende il proprio paniere di tariffe flat andando ad abbracciare un’utenza sempre maggiore grazie all’estensione delle opportunità offerte dal client a livello internazionale.

Secondo quanto annunciato da Associated Press 34 diversi paesi potranno ora avvalersi di una flat da 9.95 dollari mensili per chiamate illimitate su numeri di linea fissa. Tra questi paesi è inclusa la maggior parte dell’Europa, Canada, Australia, Nuova Zelanda, Cile, Cina, Giappone ed altri. In Canada, Cina, Hong Kong e Singapore la flat comprende anche le chiamate su linee mobile. In Canada e USA è possibile inoltre chiamare nelle due nazioni per soli 2.95 dollari mensili (pacchetti speciali sono invece previsti per le chiamate in Messico). Inoltre, come sottolineato da SkypeJournal, «gli utenti possono ottenere un upgrade temporaneo – ad esempio per viaggi da due settimane in Europa possono avere un piano Unlimited World per un mese».

Riassumendo, per l’Italia sono tre i pacchetti disponibili (con possibilità di abbonamento trimestrale con lo sconto del 33% per le flat stipulate entro il 1 giugno):

  • Senza limiti Uno (2.95 euro/mese)
    «Chiamate illimitate verso i fissi di uno tra 20 paesi europei».
  • Senza limiti Europa (3.95 euro/mese)
    «Chiamate illimitate verso i fissi di 20 paesi europei»
  • Senza limiti Mondo (8.95 euro/mese)
    «Chiamate illimitate verso i fissi di 34 paesi»

Questi gli stati europei compresi dalla flat Skype: Austria, Belgio, Repubblica Ceca, Danimarca, Estonia, Francia, Germania, Gregia, Ungheria, Irlanda, Italia, Lussemburgo, Olanda, Norvegia, Polonia, Portogallo, Spagna, Svezia, Svizzera, Regno Unito. Per tutti è prevista l’assenza di scatto alla risposta, la possibilità di avere sconti proporzionali alla durata dell’abbonamento, offerte speciali sui numeri SkypeIN ed un profilo “all inclusive” comprendente 10.000 minuti di chiamate mensili (oltre 300 minuti quotidiani, ovvero oltre 5 ore di chiamate al giorno già comprese nella flat).

In Italia gran parte dei vantaggi ottenibili, come ben spiega Alessandro Longo su Repubblica.it, sono vanificati da una legislazione barocca che semina ostacoli sul percorso del VoIP: «È possibile attivare numeri Skypein di vari Paesi del mondo (per esempio, con prefisso del Regno Unito e di Londra), ma non dell’Italia, a causa di particolari regole in vigore da noi, che impediscono a Skype e a simili software VoIP di ottenere un numero con prefisso geografico. Le regole italiane prevedono che Skype possa richiedere numeri con prefisso speciale (il 5), ma il Ministero delle Comunicazioni non ha ancora terminato le procedure di assegnazione. La burocrazia italiana sul VoIP (unica al mondo) rende insomma meno attraente questa novità di Skype, che resta tuttavia rivoluzionaria. Avere un numero Skypein permette di fare a meno della telefonia voce tradizionale (abbandonare Telecom) e di fare e ricevere tutte le chiamate via Adsl».

Di particolare interesse è anche il parallelo che La Repubblica propone relativamente alle tariffe dei vari operatori ad oggi disponibili nel nostro paese. Per pacchetti raffrontabili, infatti, la concorrenza di Skype non può far meglio dei 13.2 euro di MessageNet o i 15 euro di Telecom Italia. Per Skype rimangono le zavorre legate al costo dell’accesso alla banda larga (di difficile valutazione, ma da comprendere nel computo generale dei costi da sostenere) ed alla non garantita qualità della chiamata, anche in questo caso strettamente dipendente dalla qualità dell’accesso alla rete disponibile.

Oltre all’importanza in sé delle nuove tariffe, il momento è cruciale anche e soprattutto per i destini della divisione Skype nel contesto del gruppo eBay. Donahoe, infatti, è stato subito visto come il CEO che avrebbe potuto traghettare il client verso la cessione, e lo stesso Donahoe è infatti stato il primo ad ipotizzare tale soluzione come estrema ratio nel caso in cui non si trovasse una alternativa valida.

Pochi mesi, insomma, ed eBay potrà tornare a valutare Skype per quel che è riuscito a racimolare con le nuove offerte. A quel punto eBay potrà tenersi Skype e spingere ulteriormente sull’acceleratore. In caso contrario potrà cedere il client, nella consapevolezza comunque di averne ulteriormente aumentato il valore nel tempo grazie ad una community sempre più attiva e (stando alle doppie cifre della trimestrale) sempre più remunerativa.

Più difficile è invece ipotizzare chi potrebbe subentrare ad eBay nel controllo di Skype (asset valido tanto per il brand, quanto per il servizio). Google e Hutchinson Whampoa (gruppo Tre) sono da tempo i nomi in pole position, ma oltre ai rumor non si è mai sviluppato pubblicamente nulla di più. eBay ha in mano uno strumento di estremo valore, ma gli analisti da tempo spingono per la cessione perchè, in assenza di interpolazioni vere con eBay e PayPal, il breve periodo non è destinato ad offrire nulla di sorprendente (il che, ai fini delle valutazioni finanziarie, equivale ad attese poco remunerative). Prendere o lasciare, insomma: trattenere o vendere.

Donahoe al mattino si sveglia e sa che è questa la sua missione. Gli azionisti attendono e nel frattempo si godono l’ennesimo +61% nei ricavi che Skype ha regalato in questo inizio 2008. E gli oltre 300 milioni di utenti raggiunti. Ed i nuovi 11 milioni di account accumulati ogni singolo mese. Donahoe al mattino si sveglia e sa che deve scegliere. Ma sa di non avere l’acqua alla gola. Anzi.

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