Cosa farà Microsoft una volta acquisito ufficialmente Skype? Come saranno integrati i due gruppi? Quale sarà il valore aggiunto di Skype una volta portato definitivamente tra le mani di Steve Ballmer? Sono queste domande destinate a trovare una risposta entro breve, e sono questi punti interrogativi a cui iniziano però a giungere alcune parziali, velate, risposte.
A parlare è Neil Stevens, vicepresidente di Skype, al quale le parole vanno però tirate fuori dribblando la prudenza. L’accordo, infatti, ancora non è stato formalizzato poiché ancora manca l’approvazione della Commissione Europea. I due gruppi contano di potersi stringere definitivamente la mano entro fine anno: a quel punto tutto potrà essere svelato e ad oggi, almeno a titolo ufficiali, le parti rimangono divise e possono esprimersi soltanto in potenziale, con il condizionale ed illustrando progetti che sono comunque ovviamente già completamente pianificati.
L’elenco delle integrazioni in divenire è lungo e ad oggi parziale, delineato nelle sue linee principali ma scarno di dettagli:
- Windows Phone: secendo Skype gli utenti non intendono aprire una applicazione per effettuare una chiamata, dunque soltanto una integrazione profonda con il sistema operativo può consentire un’esperienza effettivamente valida ed efficace;
- Xbox: Skype potrebbe finire così nel salotto degli utenti, sfruttando Kinect per le videochiamate ed offrendo un canale preferenziale per consentire la comunicazione in real-time per chi sta giocando su Xbox Live;
- Lync e Windows 8: il servizio VoIP può diventare un valore di prestigio che Microsoft andrebbe a monetizzare tanto nel mondo consumer quanto in ambito business;
- Facebook: Microsoft ne possiede l’1.6% e non potrà che benedire rapporti sempre più stretti tra i due asset legati a doppio filo con il gruppo di Redmond.