Skype ha inviato una seconda missiva a Kevin Martin, chairman della Federal Communications Commission, all’interno della quale risponde con chiarezza al contenuto delle lettere inviate il 24 settembre da parte del CTIA e il 26 novembre da parte di Sprint Nextel; quest’ultime costituiscono la risposta alla prima missiva inviata da Skype e riguardante alcune affermazioni rilasciate dal CEO di Sprint Nextel Dan Hesse e dalla stessa CTIA.
Tutto è iniziato nel corso della CTIA Wireless I.T. & Entertainment conference in San Francisco, occasione nella quale l’associazione Wireless aveva affermato come i network aperti presentino una moltitudine di problemi per i carrier, obbligando così gli operatori a limitare le applicazioni e gli apparecchi utilizzabili con le loro reti. Dan Hesse aveva inoltre sottolineato in un suo commento come un ambiente aperto avrebbe lasciato libere troppe possibilità di scelta; tale affermazione si pone in diretta controtendenza con i principi della commissione, la quale si era pronunciata per garantire ai consumatoti la scelta più ampia possibile.
Christopher Libertelli, senior director of government and regulatory affairs a Skype, ha così pensato di manifestare la sua preoccupazione direttamente all’FCC: secondo Libertelli infatti i carrier starebbero portando avanti una politica di chiusura penalizzando alcuni loro servizi quali il WiFi, operazione che in alcuni casi impedisce di condurre chiamate VoIP con Skype. Le risposte alla provocazione non si sono fatte attendere: secondo la CTIA, l’assenza di Libertelli alla conferenza non gli avrebbe permesso di cogliere l’alto livello di apertura dimostrato nel corso dell’esibizione e della keynote, mentre risulterebbe alquanto ironico il fatto che Skype possegga un network chiuso.
Nella seconda missiva Skype difende la propria piattaforma e ribadisce i punti chiave dell’accusa, puntando esplicitamente il dito contro il CEO Gizmo Michael Robertson : «Robertson confonde i network aperti con le piattaforme aperte. Skype è una piattaforma aperta», ha scritto Libertelli, «Chiunque può scaricare gratuitamente Skype da qualunque parte del pianeta […] sarà in grado di usare Skype». L’elemento chiave rimane il fatto che alcuni operatori wireless bloccano Skype e altre applicazioni che gli utenti desidererebbero utilizzare. Riguardo al fatto di non essere stato fisicamente presente alla conferenza, Libertelli risponde: «[parteciperò solo] quando un utente Skype potrà chiamare legalmente il chairman dell’FCC su ciascuno dei tre network broadband wireless principali».