Sembrava troppo bello per essere vero. Già si muovono le prime avvisaglie di un rinvio per l’abolizione dei “famigerati” costi di ricarica.
È rimbalzata subito in rete la notizia che i gestori mobili avrebbero delle “difficoltà tecniche” per abolire i costi di ricarica.
I gestori, in sostanza, chiedono più tempo…
Concordo pienamente su quanto affermato dal deputato dell’Italia dei Valori, Salvatore Raiti, che afferma: “è inammissibile che si debba pensare prima agli operatori del settore e in secondo ordine ai cittadini”.
Già gli interessi di noi cittadini sono sempre in secondo piano. Questa inusuale tassa aumenta in proporzione maggiore al diminuire dell’importo della ricarica, quelle preferite da giovani e anziani.
Vi immaginate se andassimo a comprare una prepagata senza denaro appellandoci alle difficoltà tecniche che non abbiamo denaro?
Gli operatori telefonici hanno fatto di tutto e di più prima del Decreto Bersani per evitare il taglio dei costi di ricarica, appellandosi al commissario europeo alla Concorrenza, Viviane Reding, al Governo, all’Unione Europea. Ma per fortuna il governo ha resistito. E ora?
Positive sono state le reazioni delle associazioni dei consumatori Adusbef e Codacons: “Le compagnie telefoniche devono adeguarsi subito. Anche una sola settimana di rinvio comporterebbe un ingente danno economico agli utenti”.