Dopo aver partorito alcuni lettori mp3, pur con scarso successo, SanDisk si butta ancora nel business della musica digitale promuovendo quello che promette essere il nuovo grande format per la distribuzione musicale.
Con l’appoggio delle 4 grandi etichette musicali la casa leader nella costruzione di memorie flash annuncia la formula slotMusic, ovvero album musicali distribuiti dentro microSD cards da 1Gb. Ogni scheda di memoria avrà già caricati album in formato mp3 alta qualità (320 Kb/s), senza DRM e con molti contenuti aggiuntivi (immagini, video).
La distribuzione di tali card, pronte ad entrare in qualsiasi telefono cellulare o lettore mp3 che supporti lo standard, comincerà con gli Stati Uniti nelle principali catene musicali (Wal-Mart e BestBuy) e ovviamente in rete con 30 album tra gli artisti più richiesti, mentre per la stagione natalizia si annuncia il resto del catalogo. Lo scopo di slotMusic è offrire un’alternativa tangibile, immediata e in alta qualità al download.
Tuttavia ancora non si hanno informazioni ufficiali sul prezzo di un album su microSD: il New York Times è l’unico a sbilanciarsi vantando fonti affidabili e affermando che si tratterebbe di una cifra tra i 7 e 10 dollari. Cifra molto simile a quelle del download legale per la quale però vengono offerti anche una grande varietà di contenuti extra. Il punto della novità pare infatti essere molto intorno all’album musicale, concetto fatto “anche” di musica ma non solo.
La sfida vera di SanDisk sembra dunque concentrata nella possibilità di ribaltare la tendenza musicale degli ultimi anni. Non solo la musica sta diventando immateriale, svincolandosi sempre di più dai supporti fisici, ma soprattutto si sta atomizzando, erodendo sempre di più il dominio dell’album come forma di veicolazione musicale. I music store in rete vendono tracce e non tanto album, una prospettiva decisamente più vantaggiosa, mentre SanDisk vuole rilanciare l’opera chiusa con tanto di contenuti extra.
In più l’altro grande deficit di slotMusic è che, sebbene possa girare su tantissimi device diversi, manca il supporto del più diffuso di tutti i player: l’iPod. È infatti errato contare come potenziali clienti tutti i possessori di telefoni cellulari con slot SD, il che limita pesantemente il mercato potenziale della nuova propossta. Storicamente, infine, i supporti molto piccoli non hanno mai avuto fortuna: esiste un limite anche al valore marginale della tendenza alla miniaturizzazione.