L’ufficio brevetti statunitense ha approvato altri 25 nuove registrazioni targate Apple, tra cui figurano anche Smart Cover e Time Machine. Si prospettano tempi duri per i produttori di terze parti, che proprio su cover simili a quella di Cupertino e su cloni del software di archiviazione, hanno fatto la loro fortuna.
Smart Cover non ha bisogno di troppe presentazioni: si tratta della nota copertina introdotta con iPad 2, e compatibile con il nuovo iPad, che permette di proteggere il tablet tramite una comoda cerniera magnetica. Smart Cover, oltre a coprire il dispositivo, può essere avvolta su sé stessa per essere utilizzata come stand, sia per la posizione landscape che per la visualizzazione verticale. Aprendo e chiudendo la cover, inoltre, iPad si spegne e accende automaticamente. Con il brevetto U.S. Design Patent D658,186, Apple spera di mettere fine ai cloni del proprio accessorio, il più venduto su Apple Store, che qualche tempo fa aveva visto addirittura una polemica con Samsung per il supposto rilascio – poi rivelatosi infondato perché prodotto da terze parti – di uno strumento decisamente simile.
Time Machine è, invece, il software di archiviazione integrato in OS X, che permette di navigare visivamente nella “storia” del computer. Con Time Machine, infatti, i documenti possono essere cercati a ritroso fin alla data della loro creazione, con la possibilità di visualizzarne tutti i salvataggi intermedi. Funzionante tramite l’abbinamento a un hard disk esterno, Time Machine è stata una piccola rivoluzione, perché ha permesso all’utente di recuperare file che si pensava fossero perduti, proprio per la sua caratteristica di salvarne molteplici versioni. Anche Time Machine è stata vittima di numerosi cloni sia sul mondo Windows che su quello Linux – oltre che ovviamente su OS X. È lecito attendersi, di conseguenza, una nuova tornata di battaglie legali dopo l’approvazione dei due brevetti.