La tecnologia tende la mano ai piccoli pazienti con la nascita del progetto “smart inclusion”per i bambini dei reparti oncologici. Si tratta di un “ponte virtuale” che mette in relazione casa, scuola e ospedale. In questo modo si cerca di ridurre le distanze permettendo ai piccoli pazienti di vivere, almeno in un modo alternativo, la loro vita familiare e scolastica.
Un monitor sarà installato a fianco al letto del paziente che sarà in grado di vedere compagni e insegnanti. Un secondo terminale sarà posto in aula a fianco alla cattedra a disposizione del docente che inoltre potrà utilizzare una particolare lavagna virtuale visibile e usufruibile anche dal bambino.
La tecnologia a banda larga utilizzata è basata sull’utilizzo di particolari fibre ottiche plastiche, con trasmissione ad onde convogliate, il tutto in linea con le normative igienico-sanitarie vigenti.
Franco Bernabè, amministratore di Telecom Italia ha commentato:
“Si tratta della dimostrazione di come la banda larga possa abilitare applicativi sempre più performanti, utili a supportare i processi della PA”
Il tutto è stato sviluppato da New Technology Open System Test Lab sotto la direzione di “Vincenzo Raffaelli” del Cnr di Bologna.
Per il momento è stato sperimentato al Policlinico di Bologna ma il ministro “Brunetta” durante il Forum PA 2009 ha annunciato che il progetto sarà esteso ad altre strutture ospedaliere: il Gaslini di Genova, il Meyer di Firenze, il Regina Margherita di Torino, il Bambino Gesù di Roma, l’Azienda Ospedaliera di Padova e il San Matteo di Pavia.