Vendite al di sotto delle aspettative per la linea Galaxy S9 e -34% nei proventi legati al settore mobile registrato nell’ultimo periodo: non è certo un momento d’oro per Samsung, nonostante nuovi device come il Galaxy Note 9 appena annunciato sembrano poter migliorare la situazione. Oggi Reuters riporta una fonte sudcoreana in merito al futuro dell’attività per il gruppo.
Si parla della possibile sospensione dell’attività in una delle due fabbriche cinesi controllate dall’azienda, con la riduzione dei ritmi di produzione fino a un terzo. Una misura che potrebbe essere attuata già entro la fine dell’anno, con lo stop delle linee dedicate ai telefoni nell’impianto Samsung Telecom Technology di Tientsin, nel nord del paese. Da lì arrivano circa 36 milioni di device ogni anno, destinati a ogni parte del globo. L’altra fabbrica di grandi dimensioni, che ne produce circa il doppio, si trova invece a Huizhou. Dal gruppo sudcoreano nessuna dichiarazione in merito, ma la conferma del momento di stallo.
In generale, il mercato relativo agli smartphone sta incontrando delle difficoltà a causa di una crescita che rallenta. L’impianto Samsung Electronics di Tianjin ha come obiettivo di concentrarsi su attività che incrementano la competitività e l’efficienza.
Secondo Reuters, un duro colpo all’andamento di Samsung è stato inferto proprio dal territorio cinese, dove il brand ha perso circa il 20% di market share negli ultimi cinque anni, passando dal 21% a meno dell’1%. Ovviamente, ne hanno beneficiato i concorrenti. Sembra che nelle strategie della società sia stata attribuita una priorità maggiore ad altri paesi che presentano notevoli margini di crescita come il Vietnam e l’India.
Proprio in Vietnam sono operativi altri due impianti controllati da Samsung, che complessivamente realizzano ogni anno circa 240 milioni di unità. Va in ogni caso ribadito che dai vertici del gruppo non sono giunte conferme (né smentite) alle voci di corridoio odierne.