La divisione Verily di Alphabet prosegue il suo impegno su tutto ciò che riguarda la ricerca medica e lo fa attraverso lo sviluppo di soluzioni e dispositivi dedicati al monitoraggio dei parametri vitali. Oggi si torna a parlare di un indossabile, più precisamente uno smartwatch, in preparazione presso i laboratori del gruppo e ancora ben lontano dal diventare un prodotto destinato al mercato.
A riportare in auge l’argomento è Antonio Regalado, sulle pagine del sito MIT Techology Review. È lui il primo rappresentante della stampa invitato per un tour nei laboratori di Verily. L’orologio è equipaggiato con un display e-ink circolare, dunque a basso consumo energetico. Una scelta dettata dal fatto di dover essere indossato per lunghi periodi, senza costringere a ricariche frequenti. I sensori in dotazione raccolgono informazioni relative alla frequenza del battito cardiaco, alla temperatura della pelle, all’illuminazione ambientale, al rumore e altro ancora. I dati non sono poi mostrati sullo schermo, ma immagazzinati all’interno di un database e analizzati. Queste le parole di Dennis Ausiello, fisico del Massachusetts General Hospital e collaboratore del team.
L’orologio è uno dei nostri dispositivi hardware che hanno un obiettivo comune: trovare modi per gestire meglio le condizioni dell’essere umano e interrogare l’organismo nel suo complesso a proposito di salute e malattia.
L’obiettivo è quello di impiegare il device all’interno del progetto Baseline Study, finalizzato a trovare un legame tra i parametri rilevati e l’insorgere di patologie specifiche. Questo, nelle intenzioni di Verily, permetterà un giorno di agire tempestivamente e in modo preventivo evitando il manifestarsi del malessere.
Un’altra caratteristica interessante dello smartwatch è quella che gli permetterà di comunicare con un anello, presumibilmente da indossare sull’altra mano. I due apparecchi consentiranno di effettuare un ECG, un elettrocardiogramma. Da verificare l’accuratezza della misurazione se confrontata con l’esame condotto attraverso macchinari tradizionali. Secondo quando dichiarato da Brian Otis, Chief Technical Officer di Verily ed esperto in componenti elettroniche a basso consumo della University of Washington, Verily al momento ha prodotto alcune centinaia di unità dell’orologio per condurre la fase di test.