Il limite principale degli smartwatch è la dimensione del display, troppo piccolo per consentire una comoda interazione con l’interfaccia e le app. Un brevetto di Samsung, depositato circa un anno fa presso lo USPTO (United States Patent and Trademark Office) ma pubblicato il 5 maggio, descrive un orologio digitale che utilizza il dorso della mano come estensione dello schermo. La stessa tecnologia potrebbe trovare posto in un visore per la realtà virtuale o realtà aumentata.
Il dispositivo indossabile immaginato dal produttore coreano integra un proiettore, una videocamera e un processore. La videocamera rileva la forma e la dimensione della superficie, sulla quale deve essere proiettata l’immagine dell’interfaccia, e registra gli input dell’utente su questa UI virtuale. I contenuti visualizzati sullo schermo dello smartwatch possono essere proiettati sul dorso della mano, sulle nocche, sulle dita e sull’avambraccio. I disegni allegati al brevetto mostrano alcuni esempi applicativi: tastierino numerico, indicazioni stradali o riconoscimento dei caratteri.
La tecnologia descritta nel brevetto potrebbe essere sfruttata anche per proiettare le immagini su altre superfici, come porte e muri, oppure in abbinamento a visori per la realtà virtuale e aumentata. Samsung, analogamente ad altre aziende, cerca di migliorare l’uso dei dispositivi indossabili. Non è tuttavia scontato che una simile interfaccia utente possa essere realmente sviluppata e arrivare sul mercato in tempi brevi.