La seconda giornata dello SMAU ha visto come appuntamento di grido l’atteso convegno ‘Blog e informazione: quali opportunità per le aziende‘ organizzato da Marco Montemagno e dal suo Blogosfere in collaborazione con Mauro Lupi e AdMaiora. L’evento ha mantenuto le promesse della vigilia sfoderando un cast di eccezione nel novero dei relatori e trovando una folta platea a seguire il dibattito. Da segnalare la disponibilità sul blog “Mash-ups in Italy” di una serie di podcast relativi ai vari interventi grazie alle registrazioni di Lele Dainesi.
Il convegno è iniziato con la presentazione dell’evento da parte dell’organizzatore Marco Montemagno, il quale ha illustrato il mondo della blogosfera con tanto di numeri ed immagini in grado di dipingere il fenomeno. A condurre il dibattito v’è l’esperienza di Emilio Carelli, direttore di SkyTg24 ed ex-volto del TG5. Particolarmente interessanti gli interventi di Mauro Lupi e Luca De Biase, i quali hanno spiegato il fenomeno del blogging dalla parte di chi studia il fenomeno per cercarvi applicazioni di mercato. Per contro Andrea Andreutti, Giampaolo Sacchini ed Andrea Zappia hanno relazionato circa l’esperienza che le relative aziende (Samsung, Ferrari e Sky Italia) hanno affrontato entrando per la prima volta nel mondo dei blog.
Ciò che è emerso con maggior evidenza dal dibattito è il dialogo tra sordi che ancora sussiste tra “old” e “new” economy, con le ritrosie del primo sistema a scontrarsi con i facili entusiasmi della seconda. «Bisogna iniziare, poi tutto viene di conseguenza»: su questa soluzione concordano tutti, a partire dal team Ferrari fino alla redazione di Nòva del Sole24Ore. Altro tema su cui i presenti concordano concerne una non superficiale distinzione di termini: si preferisce dunque sviluppare il dibattito sul “business blogging” piuttosto che sul “corporate blogging”, andando così ad analizzare le differenze tra i due approcci e determinando il vero punto di applicazione su cui basare i ragionamenti comuni.
Le difficoltà dell’incontro tra blog e aziende sono sopratutto rivolte alle difficoltà di adottare non tanto lo strumento in sè, quanto più la forma mentis che vi sottende: un blog va curato con continuità, un blog deve garantire trasparenza, un blog non deve cercare mecenate pubblicità, un blog deve creare dialogo ed affrontare di petto le difficoltà, un blog mette in gioco, un blog implica apertura. Quel che è chiaro a tutti è che sarà il tempo a far giustizia delle ritrosìe più vane, mentre per le aziende la nuova comunicazione e la nuova ondata degli user-generated content verranno interpretate sempre meno come rischi e sempre più come opportunità.