Mai come quest’anno la preparazione di Smau rappresentava una vera e propria sfida per gli organizzatori.
Gli eventi dell’undici settembre e la crisi generale che sta attraversando il mondo della New Economy sembrava potessero minare irrimediabilmente la riuscita dell’evento.
A conti fatti, dopo un intenso weekend milanese, si può dire che la sfida è stata vinta senza troppi rimpianti. Si è registrato, prevedibilmente, un calo nell’affluenza rispetto agli anni passati ma non c’è stata la temuta diserzione del pubblico che ha comunque partecipato numeroso alla fiera.
Questo è stato il primo punto da annotare: Smau2001 è stata, innanzitutto, una manifestazione vivibile e a dimensione di visitatore; il Venerdì si poteva camminare agevolmente tra i padiglioni e godersi le novità del settore senza essere pressati da una folla “inferocita”; il Sabato, complice anche il tempo non troppo benevolo, ci si poteva addirittura soffermare a chiedere informazioni ai rappresentanti delle aziende.
La mia analisi, del tutto personale, si incentrerà principalmente sul mondo (e quindi sui padiglioni) dedicati ad Internet e al mondo delle New Economy, tralasciando la parte allestita per la presentazione dei prodotti Hi-Tech.
Nonostante la paura generale che affligge il panorama dell’IT, allo Smau erano presenti le maggiori industrie leader del settore: visitatissimo lo stand della Microsoft per la presentazione del nuovo sistema operativo XP; ben allestiti gli stand della Macromedia e della Adobe; numerose le riviste specializzate che partecipavano mettendo in mostra gli ultimi numeri usciti; presenti, infine, molti provider e società di hosting su cui svettava certamente lo stand di Aruba che conferma la propensione per una “pubblicità d’effetto”: uno spazio costruito con palme finte e la distribuzione di palline antistress hanno fatto sì che si formasse una perenne folla di gente attorno alle hostess incaricate di dare informazioni sulle offerte.
L’altra faccia della medaglia è rappresentata dalla mancanza evidente di molti protagonisti, segno questo che la crisi ha colpito anche i “grandi”: siti del calibro di Kataweb, Ciaoweb e Supereva non erano presenti con i propri marchi, lasciando il campo libero a Tin.it che aveva a disposizione l’intero padiglione 15.
Ma Smau2001, per il comune appassionato di internet e del web in generale, finisce qui. Non scopro di certo l’acqua calda se affermo che la sezione internet rappresenta un valido momento di confronto per le aziende del settore, che però non si rivolgono direttamente al singolo consumatore; in pratica si privilegia la formula B2B (business to business) mentre, per la maggior parte del pubblico, la fiera diventa solo un’occasione per riempire le tasche di numerosi quanto inutili gadgets.
Una nuova idea su cui pensare potrebbe essere di introdurre, nella formula organizzativa di Smau, l’elemento che ha reso vincente un’altra manifestazione imperniata sul mondo Internet: il Webbit.
Aggiungere alla fiera milanese la possibilità concreta di scambiare informazioni anche tra singoli individui, accoppiata alla già massiccia presenza di aziende del settore, renderebbe di fatto lo Smau un evento multidirezionale in grado di analizzare a 360° l’evoluzione di Internet in Italia.
È stato un peccato non poter testare direttamente i servizi offerti dalle società; le poche postazioni adatte alle prove erano perennemente occupate ed un volantino di carta (destinato a finire poco dopo nel cestino) non può certo soddisfare le richieste di un pubblico curioso.
Formule organizzative a parte, sono da annoverare, tra le iniziative più interessanti, alcuni seminari organizzati dalle aziende; il problema principale era seguirli tutti dato che l’accavallarsi degli orari di inizio, unito alla grandezza dei padiglioni, imponeva una selezione rigorosa non certo facile.
Principalmente ho assistito alle presentazioni dei prodotti Macromedia ed alcune brevi conferenze sull’e-commerce; nella maggior parte dei casi ha fatto piacere notare la buona preparazione dei relatori che adottavano un linguaggio comprensibile a tutti; in altre occasioni, come spesso accade, si poteva assistere ad un monologo in cui solo i veri esperti potevano comprendere a fondo l’argomento.
Resta comunque il fatto che Smau è un momento fondamentale per testare la salute del panorama tecnologico italiano; nessuno è in grado di prevedere cosa accadrà nell’economia mondiale nei prossimi mesi; fortunatamente si può notare che le grandi e media aziende hanno ancora voglia di investire, di preparare nuovi progetti e di rivolgersi ad un pubblico sempre più ampio.
Ciò che preoccupa è la reazione stessa degli utenti ma, a giudicare dal numero dei partecipanti anche in questo periodo estremamente difficile, si può sperare in un generale miglioramento.