Social: foto dei figli solo col consenso dei genitori

È possibile pubblicare le foto dei figli sui social ma a patto che vi sia il reciproco consenso dei genitori: la sentenza storica del Tribunale di Mantova.
Social: foto dei figli solo col consenso dei genitori
È possibile pubblicare le foto dei figli sui social ma a patto che vi sia il reciproco consenso dei genitori: la sentenza storica del Tribunale di Mantova.

Niente più scatti su Facebook del primo emozionante giorno di scuola, della candelina appena spenta alla festa di compleanno, di un momento qualunque del proprio figlio piccolo che si vuole condividere con i propri amici e parenti lontani, a meno che sia mamma sia papà non siano d’accordo. Per pubblicare le foto dei figli minorenni sui social network occorre il consenso di entrambe i genitori, altrimenti ci si potrà rivolgere alla legge per inibire la condivisione al compagno e far rimuovere quelle già diffuse in precedenza. È quanto stabilito da una nuova sentenza del Tribunale di Mantova su un caso di disaccordo tra genitori separati.

Nello specifico il caso ha riguardato un affido, coinvolgendo l’accordo sulla residenza nella casa della madre del minore. Tra le varie cose, il padre si è appellato al fatto che l’ex moglie pubblicasse senza il suo consenso le fotografie dei due figli (piccoli, uno di tre anni e mezzo e l’altro di un anno e mezzo), e il giudice del Tribunale di Mantova Mauro Bernardi deciso di accogliere il ricorso del padre proprio per quanto riguarda tale aspetto.

Nonostante tale decisione non abbia influito sull’accordo di affido, chiaramente, si tratta di una sentenza storica poiché conferma per la prima volta in Tribunale come vi siano grandi responsabilità dietro a un gesto che a molti può risultare spontaneo, naturale per un genitore, ma che in effetti costituisce una potenziale minaccia per qualunque giovane, soprattutto per chi non ha ancora raggiunto la maggiore età. Infatti, come esplicato dal giudice:

l’inserimento di foto di minori sui social network costituisce comportamento potenzialmente pregiudizievole per essi in quanto ciò determina la diffusione delle immagini fra un numero indeterminato di persone, conosciute e non, le quali possono essere malintenzionate e avvicinarsi ai bambini dopo averli visti più volte in foto online.

Il giudice Bernardi inoltre fa notare un ulteriore pericolo legato alla pubblicazione sui social network delle foto dei figli ancora minori, ovvero quello costituito da soggetti abili nelle attività di fotomontaggio che, lavorando sulle foto dei minorenni trovate online, ne traggono materiale pedopornografico da divulgare tra gli interessati. Quindi, se proprio lo si desidera, va bene pubblicare gli scatti su Facebook, Instagram e sugli altri social ma a patto che vi sia il reciproco consenso dei genitori e che entrambi siano dunque disposti ad accettarne i rischi.

Proteggere i bambini da Internet ovvero da tutti i rischi che questo comporta è un dovere per ogni genitore e non. Il Web offre infatti delle opportunità straordinarie per chiunque, ma non è certamente un luogo sicuro, anzi, pertanto l’esposizione dei minori a tali rischi deve essere certamente regolamentata e gestita dai genitori (ma anche dagli insegnanti) in maniera appropriata. Per quanto concerne la normativa a tutela dei minori, vi è l’articolo 10 del Codice Civile – a cui anche il giudice del caso di Mantova si è rifatto – in merito alla tutela dell’immagine, il decreto legislativo 196/2003 sulla protezione dei dati personali e la Convenzione di New York sui diritti dell’infanzia. Inoltre, dal 2018 la Commissione europea rafforzerà il Regolamento generale sulla protezione dei dati che mirerà a una ancora maggiore tutela dei cittadini europei.

La sentenza sul caso di Mantova è storica in Italia ma si rifà pertanto a leggi già applicate, solo che non tutti ne sono a conoscenza o comunque vi è ancora superficialità nella condivisione online di ciò che riguarda la propria vita personale. Prima di pubblicare su Facebook l’ultima foto del proprio piccolo ci si dovrebbe porre sempre qualche domanda:

  • cosa ne pensa il mio compagno o la mia compagna a riguardo?
  • Questa foto potrebbe circolare facilmente ed essere manipolata con semplicità?
  • Qualcuno potrebbe arrivare a mio figlio tramite questo scatto?
  • A chi sarà inviata la foto, alla famiglia, ad amici o a semplici conoscenti?
  • C’è qualche ragione per cui sarebbe meglio non farlo?
  • A mio figlio piacerebbe sapere che la sua foto è stata condivisa sui social? Come si sente o come si sentirebbe a riguardo?

Una volta in rete, non si ha più controllo sullo scatto, non si ha più alcun potere. Chiedersi insomma se sia davvero necessario pubblicare quella fotografia sui social dovrebbe essere la norma, non una opzione.

Ti consigliamo anche

Link copiato negli appunti