I social media continuano ad influenzare il modo in cui gli utenti interagiscono con i brand e condividono informazioni. Sempre più spesso, infatti capita che i social media vengano utilizzati come punto d’incontro virtuale per parlare di contenuti televisivi. A questo proposito, una ricerca svolta da NM Incite and Nielsen ha messo in evidenza delle interessanti statistiche riguardo le persone impegnato a parlare di televisione attraverso i social media, facendo un distinguo tra gli utenti generici e chi, invece, discute di argomenti televisivi.
La popolazione dei social media è del 55% femminile e del 45% maschile, ma la divisione si ribalta quando si tratta di individuare gli utenti che discutono di televisione. In questo caso sono il 55% maschi e il 45% femmine. In generale, le persone 18enni rappresentano il 34% della popolazione complessiva dei social media, ma costituiscono solo il 12% dell’utenza che discute sui social di televisione. La fascia demografica compresa fra i 24 e i 34 anni compone il 17% del popolo social, ed il 29% di questi discute di TV. All’interno di questi gruppi divisi per fasce d’età, è interessante notare che la differenza percentuale relativa ad etnie rimane pressoché invariata per tutti: afro-americani, asiatici, ispanici o bianchi.
Ma di cosa parlano di preciso gli utenti sui social? Secondo la ricerca, gli argomenti legati alla TV discussi nei social media pescano principalmente dal mondo dei reality-show, con un 14% riferito al vincitore, 6% ai voti e, sempre un 6%, ai giudizi. I generi telvisivi che incrementano principalmente le discussioni sono quelli divertenti per il 10%, romantici 8% e drammatici il 9%. Infine, intrattenimento 11%, attrazione fisica 9%, fan 9% e scrittori/autori 6%, sono altri argomenti che guidano le discussioni degli utenti sui social media in ambito televisivo.
Numeri antecedenti avevano già delineato lo stretto rapporto tra la tv e Facebook. Nuovi numeri confermano il legame tra i due mondi paralleli. Ed è questo un legame destinato prima o poi a figliare, perché il marketing non potrà ignorare evidenze di questo tipo e l’interesse congiunto delle parti ad un qualche progetto sinergico dovrà prima o poi scaturire in innovative iniziative di mercato.