Social media, per sentirsi meglio

Facebook, Twitter e gli altri social network offrono un'esperienza positiva ma la vita nel cyberspazio può anche essere complicata come la vita reale.
Social media, per sentirsi meglio
Facebook, Twitter e gli altri social network offrono un'esperienza positiva ma la vita nel cyberspazio può anche essere complicata come la vita reale.

L’85% degli adulti che dispongono di una connessione ad Internet accede ai social network come un modo piacevole per trascorrere il tempo libero. Facebook e Twitter dunque vengono visti da gran parte dell’utenza come piattaforme che riescono ad offrire un’esperienza di tipo positivo, al di là della dipendenza che le stesse riescono anche a creare.

Pew Internet Research Center & American Life Project ha condotto un sondaggio mirato a comprendere quali siano gli effetti psicologici che i social network riescono a indurre in un utente. In base alle risposte degli intervistati, è emerso che Facebook è la piattaforma più popolare con l’87% degli utenti che trascorre il proprio tempo tra le pagine della creatura di Mark Zuckerberg, seguita da MySpace con una quota del 14%, LinkedIn con il 13% e Twitter con l’11% di utilizzo. Google+ non è stato invece menzionato.

Il 63% degli uomini iscritti alle piattaforme sociali è attivo, contro il 66% delle donne, soprattutto nella fascia tra i 18 e i 29 anni, seguita dai 30-49enni e dai 50-64enni.

Secondo quanto emerso con il report, Facebook e gli altri social media offrono più esperienze positive che negative e solo un piccolo campione degli intervistati (5%) ha identificato come sgradevole la propria esperienza sugli stessi. L’effetto maggiormente positivo offerto da tale tipo di piattaforme risiede più che altro nel fatto che riescono a far sentire l’utente meglio a livello psicologico. Chi vi accede, si sente meno solo ed è probabilmente per tale fattore che riescono a indurre quella sorta di dipendenza riscontrata in moltissimi casi.

Naturalmente non tutte le interazioni su Facebook, Twitter, LinkedIn e Twitter sono di tipo positivo, ma una bassa percentuali di utenti ha anche avuto esperienze negative nell’utilizzarli. Il 15% degli adulti intervistati ha interrotto un rapporto di amicizia a causa di un aggiornamento di stato, di un link o un’immagine condivisa, o ancora un commento pubblicato sui relativi profili. Il 12% ha invece letto qualcosa che ha portato a un confronto diretto faccia a faccia con l’altro utente; il 3% degli utenti ha avuto uno scontro fisico con un altro a causa dei social network; l’11% degli utenti ha avuto problemi con la propria famiglia e v’è anche chi ha subito un’azione crudele negli ultimi 12 mesi. Certo, trattasi di una percentuale bassa, tuttavia è chiaro come qualche incidente si verifichi di tanto in tanto fruendo di tali piattaforme.

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