Per molti versi i social network hanno cambiato il nostro modo di rapportarci agli altri e anche a noi stessi. Nella vetrina virtuale mettiamo pezzi delle nostra vita in mostra, da far vedere agli altri forse nel suo aspetto più bello, ma in realtà rimangono pur sempre parti di noi stessi esposti nello spazio virtuale di Internet.
Un’osservazione molto acuta viene dal garante della privacy Francesco Pizzetti che, partecipando a Roma ad una tavola rotonda, ha dichiarato che corriamo il rischio di essere la prima generazione destinata a portarsi dietro tutto il nostro passato, perchè i dati personali che vengono immessi su Internet e in particolare sui social network sono destinati a rimanere incancellabili.
Le nostre vite sono sempre più immesse nella rete e chiunque, in qualunque momento, può utilizzare i motori di ricerca per rintracciare le nostre informazioni personali. Queste ultime restano sparse nel Web e sono sempre accessibili, sfuggendo a volte al nostro controllo.
La nostra vita diventa sempre più parte integrante della rete e è difficile pensare di volerci liberare del nostro passato, visto che tutte le informazioni contenute nel Web restano sempre a portata di mano e costituiscono un bagaglio sempre visibile ai nostri occhi e a quelli degli altri internauti.
Il Web influisce sempre di più sul nostro modo di guardare a noi stessi e alle nostre esperienze, dandoci la possibilità di oggettivarle e trasformandole in contenuti impressi in un tempo destinato a durare per sempre nella dimensione della rete.