L’ultimo studio Pew Internet & American Life Project rileva come la crescente popolarità dei social network sia ancora tale specialmente nell’utenza più giovanile. La novità però sembra essere quella dei sempre più preponderanti account multipli.
La stima ufficiale parla di un 35% degli utenti adulti che frequenta i siti di social networking, contro l’8% di 4 anni fa. Ovviamente se si guarda alle altre fasce di età si vede come dei ragazzi tra i 12 e 17 anni il 65% li frequenta e di quelli tra i 18 e i 24 il 75%. Dai 65 anni in poi invece la percentuale cala fino al 7%.
L’utenza adulta tuttavia non fruisce dei siti come Facebook, MySpace e LinkedIn nella stessa maniera degli altri. Lo studio rileva come il 17% del segmento in questione ha più di un profilo sul medesimo sito e il 4% ne ha diversi per differenti aspetti della propria personalità. Ognuno, insomma, sembra far uso della tecnologia in linea con quelli che sono il proprio substrato culturale e la propria formazione personale.
A tal proposito sembra che, sempre tra gli adulti, siano le minoranze etniche ad usare gli strumenti sociali della rete più che i bianchi (per gli Stati Uniti). Il 31% dei caucasici, infatti, è social contro il 43% degli afroamericani e il 48% degli ispanici. Ma non è prettamente una questione di etnia. È, piuttosto, una questione di guadagno medio: secondo lo studio, chi ha meno soldi tende a frequentare maggiormente i siti di social networking rispetto a fasce d’utenza con reddito medio-alto. Solo il 28% degli intervistati infatti sostiene di usare tale strumento per lavoro, mentre l’89% dice di farlo con lo scopo di trovare un’amicizia.
Tutto ciò, sostengono gli analisti di eMarketer, potrebbe essere un ottimo punto di partenza per un aumento degli investimenti pubblicitari. Non solo l’utenza adulta è la più desiderata (perchè quella più incline a spendere), ma ancora più desiderata è l’utenza adulta segmentata, divisa per nicchie e dai gusti e interessi facilmente identificabili.