Quando si prova ad immaginare un concetto evoluto di mobilità, si è soliti richiamare alla mente immagini come quelle di veicoli a guida autonoma o motori a zero emissioni. Anche le infrastrutture giocheranno però un ruolo di fondamentale importanza nel miglioramento delle attuali condizioni, a partire dalla strada.
Del progetto Solar Roadways si è già parlato più volte anche su queste pagine: è un’idea nata nel garage di Scott Brusaw e della moglie Julie, inizialmente finanziata con successo attraverso una campagna di crowdfunding sulla piattaforma Indiegogo. Si tratta di moduli che vanno di fatto a sostituire il tradizionale asfalto, equipaggiati con pannelli in grado di produrre energia pulita dal sole, LED per la segnaletica orizzontale e componenti in grado di eliminare il ghiaccio che si forma alle temperature più basse, offrendo così una migliore stabilità delle vetture e di conseguenza più sicurezza.
È fatta! Il primo modulo di Solar Roadways al mondo è installato!
It is done! World's first #solarroadways pilot is installed! pic.twitter.com/G5d1X5WhrP
— Solar Roadways® (@SolarRoadways) October 2, 2016
Oggi la notizia che il primo test su strada pubblica è stato avviato negli USA a Sandpoint, nello stato dell’Idaho. Per l’occasione è stata anche installata una webcam che inquadra 24 ore su 24 il tratto interessato. Al momento sono solo 30 i moduli posati, con l’obiettivo di dimostrare come l’energia prodotta sia sufficiente ad alimentare le apparecchiature nei dintorni. Si provi ad immaginare l’esperimento amplificato su scala, fino ad arrivare a coprire un’intera strada, per comprendere quali siano i potenziali benefici di una tecnologia di questo tipo.
Ogni pannello è equipaggiato con un totale di 128 LED, ognuno con cinque colorazioni differenti, in modo da poter visualizzare gli indicatori di corsia o qualsiasi altro tipo di segnale. Un sistema di questo tipo tornerebbe utile soprattutto nelle zone dove spesso ci si trova a fare i conti con la scarsa visibilità dovuta alle condizioni meteo.