Il viaggio intrapreso dieci anni fa da Rosetta si è concluso nelle ore scorse, quando la sonda spaziale Philae è atterrata con successo sulla superficie della cometa 67P/Churyumov-Gerasimenko (67P/C–G). Un progetto portato avanti con impegno e costanza da ESA, l’Agenzia Spaziale Europea, che in futuro consentirà di osservare l’universo con un punto di vista a bordo di un corpo celeste.
Un’impresa da ricordare e celebrare. L’omaggio di Google è già online: il gruppo di Mountain View applaude alla missione a modo suo, con la pubblicazione di un doodle animato sulla homepage del motore di ricerca, che nelle prossime 24 ore sostituirà il logo tradizionale.
L’obiettivo dell’iniziativa è fin dall’inizio quello di approfondire la conoscenza delle comete e del loro comportamento, attraverso un’opera di ricerca e raccolta dati effettuata direttamente in loco. Parte del merito per la riuscita odierna è da attribuire anche alla professionalità e alle competenze italiane: sono infatti tre gli strumenti scientifici equipaggiati da Rosetta che sono stati progettati da team nostrani, ovvero VIRTIS, GIADA e OSIRIS/WAC.
L’atterraggio di Philae segna un passo importante per quanto riguarda l’esplorazione di ciò che si trova al di fuori del nostro pianeta. Il Google doodle realizzato oggi da bigG può essere considerato come una semplice animazione che per una giornata accompagnerà le ricerche online dei navigatori, ma di certo ha il merito di portare l’impresa all’attenzione di molte persone che altrimenti non avrebbero avuto modo o interesse per documentarsi su quanto accaduto.
Una curiosità: il nome della sonda deriva dalla stele di Rosetta (conservata al British Museum), poiché l’intento è quello di svelare almeno una parte dei segreti che ancora riguardano il sistema solare e le dinamiche che portano alla formazione dei pianeti. Philae è invece l’isola in cui è stato trovato un obelisco che ha permesso di decifrare la stele.