I lettori di Webnews ricorderanno Songza per averne letto in più di un post. Si tratta di un servizio tutto sommato abbastanza recente e, a mio modo di vedere assolutamente eccezionale, che permette l’ascolto, la valutazione, la classificazione e l’acquisto di musica. Un’applicazione web che funziona come un vero e proprio motore di ricerca e jukebox musicale online.
Avete a vostra disposizione un database immenso che raccoglie canzoni di tutto il mondo, dalle più recenti a quelle più vecchie.
La funzione di ricerca è precisa, puntuale, veloce e classifica automaticamente i brani musicali in base a quelli che hanno una registrazione migliore.
La fruizione è in pieno stile 2.0, come leggiamo nell’about dell’applicazione:
Songza’s primary purpose is to illustrate how to provide content using a “humane interface”, the term used by Jef Raskin to describe interfaces that reflect how people actually use software. Songza presents this concept through its clean, clutter-free design and transparent remote control. New features will be added in time.
Also, unlike KaZaa or Bit Torrent, Songza users can only listen to songs, not download them. And unlike Last.fm or Rhapsody, Songza permits users to choose exactly the song or artist they want to hear, and does not require them to subscribe or pay for its services.
Tra le tante registrazioni, bisogna ammetterlo, si trova anche molta “spazzatura” amatoriale, ma è veramente difficile non riuscire ad ascoltare quello che si ricerca. Ho brevemente testato il servizio con canzoni sia italiane (e ne sono rimasto stupito) sia straniere: ho sempre trovato quello che cercavo.
Provatelo. Non serve nemmeno una sottoscrizione o un abbonamento: è esattamente come un motore di ricerca.
Basta un click, io ne sono rimasto affascinato, anche se poi ho cominciato a chiedermi quanto sia legale sfruttare musica coperta da diritti d’autore in questo modo.
Che si tratti di particolari licenze? In merito non ho trovato granché, magari qualcuno di voi è più informato.
Cosa ne pensate?