La nuova Sony a7R III è in vendita da qualche giorno e, stando a quanto affermato dal produttore in occasione dell’incontro di ieri, è stata ben accolta a livello di vendite. Abbiamo avuto modo di provarla presso la Residenza Vignale di Milano, accompagnati dal fotografo Maki Galimberti e grazie alla partecipazione di alcuni ballerini.
Sony a7R III: la nostra prova
La mirrorless eredita alcune delle caratteristiche che sono valse al modello a9 (qui il nostro test) il titolo di ammiraglia, come l’autofocus, estremamente preciso e performante. La parola d’ordine è velocità: rispetto alla a7R II lanciata nel 2015 si passa da 5 a 10 fps in modalità raffica, anche a pieno formato e con scatto silenzioso attivato (utilissimo, ad esempio, a teatro). Il doppio, una specifica che rende la fotocamera adatta anche a coloro che approcciano la fotografia sportiva, dove la rapidità di movimento è una costante. Passi in avanti si registrano inoltre nella gestione del rumore a ISO elevati, anche se non abbiamo avuto modo di provarlo direttamente. Di seguito una galleria con alcuni degli scatti acquisiti durante il test.
Il feeling è quello che ci si aspetta da un prodotto di fascia alta: un corpo macchina solido, con un layout dei comandi ormai ben collaudato, ma che di generazione in generazione registra miglioramenti e ottimizzazioni basati anche sui feedback raccolti. In tal senso, la a7R III è una mirrorless realizzata tenendo conto delle esigenze manifestate dai videomaker: non si parla solo della possibilità di acquisire filmati a risoluzione 4K con supporto nativo all’HDR, ma anche di configurare ogni singolo pulsante per questa specifica modalità. In altre parole, la personalizzazione spinta porta ad avere quasi due macchine in una: la prima per le foto e la seconda dedicata ai video.
Per questioni di tempo non abbiamo avuto modo di provare la funzionalità Pixel Shift Multi Shooting Mode, introdotta proprio con questo modello, che acquisendo quattro scatti differenti e poi combinandoli in un solo file mediante post-produzione migliora la qualità del risultato finale. Una modalità adatta per gli interni e per le situazioni in cui non si registra alcun movimento.
Sebbene per un giudizio finale servano prove più approfondite, ci è parso che la a7R III si candidi di diritto ad essere proclamata una delle migliori mirrorless sul mercato. L’incremento prestazionale in termini di velocità, le possibilità di personalizzazione e la compatibilità con un parco ottiche sempre più ampio e che ormai soddisfa qualsiasi esigenza (a proposito, Sony ha annunciato lo sviluppo di un tele 400 mm con apertura f/2.8 che arriverà la prossima estate), senza dimenticare le funzionalità video, la rendono una scelta indicata per chi cerca una soluzione evoluta nella categoria.
Ovviamente, la qualità si paga: l’esborso economico è più contenuto rispetto a quello chiesto per la a9, ma parliamo in ogni caso di 3.500 euro per il solo corpo macchina al lancio. Acquistandola entro fine dicembre si può beneficiare di una “garanzia kasko” della durata pari a cinque anni, un valore aggiunto non indifferente e che copre qualsiasi eventuale danno. In chiusura, su Flickr è possibile osservare da vicino alcune delle immagini scattate, a piena risoluzione e senza interventi di post-produzione.