Con la Sony a7S si allarga e si completa la fortunata famiglia Alpha 7, che ha stupito il mondo per aver inserito un sensore CMOS Full Frame in un corpo macchina ultra compatto, leggerissimo e dal design ricercato.
La fotocamera in prova strizza decisamente l’occhio al mondo dei videomaker e in ogni caso a chi cerca la massima sensibilità in ogni tipo di ripresa, che siano immagini fisse o in movimento non ha importanza. Il corpo macchina è realizzato in magnesio resistente a polvere e umidità, ha dimensioni contenute – compreso un grip purtroppo poco pronunciato – e linee all’insegna di minimalismo retro. Altro elemento di spicco all’interno della Sony a7S è il sensore CMOS Exmor da 35 mm con 12,2 megapixel che punta tutto sulla massima sensibilità di ripresa, spaziando da 50 a ben 409.600 ISO; grazie a valori eccezionalmente elevati, è realmente possibile catturare foto e video in ogni condizione, dalla luce più intensa sino alla massima oscurità.
Un aiuto in tal senso arriva dal processore BIONZ X di ultima generazione, che si occupa sia di velocizzare le operazioni di messa a fuoco e di acquisizione delle immagini, sia di riprodurre con la massima fedeltà la scena, agendo sulle sfumature tonali e sulla riduzione del disturbo.
Abbiamo provato la Sony a7S in varie condizioni, sia indoor sia outdoor, usando due ottiche di qualità: uno zoom medio Vario-Tessar FE 24-70 mm f:4 ZA OSS e uno spettacolare obiettivo fisso Sonnar T FE 55 mm f:1,8 ZA, che farà la felicità dei fotografi più esigenti ma soprattutto dei videomaker.
Se è un grande piacere scattare con una macchina con un sistema AF ibrido, rapido e preciso anche in condizioni di scarsa illuminazione (Sony promette sino a EV-4) e con un rapporto segnale/rumore da prima della classe (impressionanti per pulizia e dettagli gli scatti in interni ed esterni a 20.000 ISO), le vere potenzialità della fotocamera Sony si esprimono nelle riprese video. Qui il sensore, il processore d’immagine e il sistema AF lavorano a braccetto per produrre i migliori risultati su una fotocamera che non nasce per compiere al meglio questo compito, ma che lo assolve in un modo difficilmente raggiungibile dalle attuali proposte dei competitor.
I requisiti per soddisfare chi acquisisce clip per produrre video, sia a livello amatoriale sia professionale, ci sono tutti, a partire dal formato XAVC S Full HD a 50 Mbps con time code e user bit, per arrivare agli ingressi audio XLR opzionali, passando per la lunga lista di accessori e per l’ampia possibilità di personalizzazione dei comandi. Infatti, grazie ai nove pulsanti programmabili, che danno accesso a 54 funzioni, il fotografo o il videomaker può cucire la Sony a7S sulle proprie necessità, senza limitazioni di sorta. Peccato solo per la posizione sacrificata e alla dimensione troppo ridotta del pulsante dedicato al video, scomodissimo da azionare con il pollice destro.
In ogni caso si gode della massima libertà per scatenare la propria fantasia e la propria creatività. La fotocamera Sony arriva in realtà sino alla risoluzione 4K Ultra HD, con lettura completa dei pixel e con riprese non compresse ma possibili solo ed esclusivamente con un registratore esterno collegato, come l’Atomos Shogun di cui tanto si parla nel settore.
L’unico limite della Sony a7S, e di tutta la famiglia di soluzioni con innesto E-Mount, è il parco ottiche, anche se Sony ha dichiarato che entro il 2016 saranno 20 gli obiettivi a catalogo (al momento 13 per Full Frame), fermo restando la possibilità di usare quelli A-Mount di Sony con l’apposito adattatore (22 per Full Frame).