Sony ha annunciato ufficialmente che entro febbraio 2025 cesserà la produzione di tutti i modelli di supporti Blu-ray, MiniDisc per la registrazione e cassette MiniDV. La decisione segna la chiusura di un’epoca tecnologica che ha attraversato tre decenni, rappresentando il passaggio dall’analogico al digitale.
Il MiniDisc, lanciato nel 1992, fu il primo tentativo di Sony di combinare la qualità del CD con la praticità della musicassetta. Grazie alla sua tecnologia di compressione ATRAC e alla memoria buffer anti-shock, il MiniDisc conquistò il Giappone, ma non riuscì a imporsi con la stessa forza in Occidente. Fu una soluzione di transizione tra l’era analogica e quella digitale, prima dell’avvento degli MP3 e dello streaming.
Il Blu-ray, nato come successore del DVD, vinse la guerra dei formati contro l’HD-DVD di Toshiba nel 2008, grazie anche alla sua integrazione nella PlayStation 3. Ha rappresentato una rivoluzione per il cinema domestico in alta definizione, ma oggi viene progressivamente sostituito dallo streaming, che offre maggiore comodità e accessibilità.
Infine, il MiniDV ha reso accessibile il video digitale a una generazione di appassionati, permettendo la creazione di contenuti di qualità quasi professionale. Questi supporti hanno immortalato matrimoni, vacanze e momenti di vita quotidiana, ma la loro progressiva scomparsa rischia di rendere inaccessibili tali ricordi senza dispositivi di riproduzione adeguati.
La decisione di Sony riflette una tendenza più ampia verso la dematerializzazione dei contenuti. Con l’ascesa del cloud e delle memorie digitali, i supporti fisici sono diventati obsoleti, sostituiti da soluzioni più pratiche e flessibili. Tuttavia, questo cambiamento comporta anche rischi: i ricordi digitali, seppur non deteriorabili, possono essere più fragili e dispersi in un mare di dati.
Nonostante il declino commerciale, questi supporti fisici stanno vivendo una rinascita nel mercato del vintage. MiniDisc player, camcorder MiniDV e persino dischi Blu-ray sono ricercati da collezionisti e artisti, conferendo loro un nuovo valore culturale. Come accaduto per il vinile, questi formati stanno trovando una seconda vita in nicchie di appassionati.
Sony ha confermato che non ci saranno successori per questi prodotti, chiudendo un capitolo importante nella storia della tecnologia. L’addio ai supporti fisici rappresenta non solo la fine di un’era, ma anche un’occasione per riflettere sul valore della tangibilità nei nostri ricordi. Mentre il digitale domina, emergono nuovi servizi che cercano di restituire quella connessione fisica, come album fotografici stampati o vinili personalizzati, evidenziando un paradosso interessante: proprio mentre i supporti fisici spariscono, riscopriamo il loro valore emotivo e culturale.