La presentazione ufficiale avverrà alla conferenza Fast Software Encription 2007 di Lussemburgo, ma già è stato annunciato da Sony lo sviluppo di un nuovo sistema di criptazione dei dati per blindare i propri supporti. Si tratta di un sistema che punta ad essere utilizzabile per più tipi di contenuti (audio, video e immagini) per fornire una protezione contro tutti gli attacchi noti e che facilmente potrà essere aggiornato in futuro.
Il nome del nuovo sistema è CLEFIA (dal termine «clef» che in francese significa “chiave”) e il target è nei dispositivi portatili e nelle apparecchiature per l’Home Entertainment. L’idea di Sony è di facilitare l’applicazione di nuove forme di protezione a qualsiasi tipo di device o di software, con la possibilità di aggiornarle e perfezionarle in ogni momento assecondando anche l’evolversi delle capacità di calcolo. Giocoforza CLEFIA sarà applicata anche ai DVD Blu-Ray, lo standard di Sony per la nuova generazione di supporti video ad alta definizione, che se non trova nuove forme di protezione rischia di fare la fine del formato rivale, l’HD DVD, di cui ormai da tempo è stato diffuso in rete il modo di aggirarne le protezioni anticopia.
Il sistema CLEFIA si basa sulla criptografia a blocchi, un sistema di suo non nuovo e che, diversamente dalla cifratura tradizionale, non cripta un carattere alla volta ma blocchi di testo, usando una chiave a lunghezza variabile. Nello specifico CLEFIA cripta blocchi di 128 bit alla volta ma può anche essere configurato per farlo su blocchi da 192 o 256 bit. Questo rende l’operazione di ricerca della chiave con la quale poter decriptare le informazioni molto più lunga.
Tuttavia, come fa notare ArsTechnica, nonostante la grande fiducia che Sony sta esprimendo riguardo il suo sistema, non sembra che possa effettivamente costituire una novità per quanto riguarda la protezione di contenuti video. Infatti raramente gli attacchi ai DRM sono di tipo «brute force» (cioè quegli attacchi che scovano una chiave di decriptazione o una password grazie alla forza del calcolo, semplicemente tentando tutte le alternative possibili), la categoria messa in crisi da CLEFIA: solitamente gli attacchi di cui si ha notizia tentano di intercettare la chiave di decriptazione nel suo passaggio dai drive ottici attraverso i cavi USB o leggendo la memoria del computer mentre il contenuto viene riprodotto (modo in cui è stato forzato il sistema di protezione AACS adottato dal rivale HD DVD).
Sony, comunque, sembra essere conscia della difficoltà di prevenire tutti i possibili hack e garantisce che tra le caratteristiche vincenti di CLEFIA c’è anche la semplicità con cui il nuovo sistema è aggiornabile e modificabile a seguito dell’eventuale scoperta di nuovi tipi di attacchi.