Sony Cyber-shot DSC-RX10 II, la recensione della bridge superzoom firmata Carl Zeiss

Ho messo alla prova la Sony Cyber-shot DSC-RX10 II, una bridge che spicca per il suo zoom Carl Zeiss Vario-Sonnar 24-200mm equivalente con apertura costante f/2.8
Sony Cyber-shot DSC-RX10 II, la recensione della bridge superzoom firmata Carl Zeiss
Ho messo alla prova la Sony Cyber-shot DSC-RX10 II, una bridge che spicca per il suo zoom Carl Zeiss Vario-Sonnar 24-200mm equivalente con apertura costante f/2.8

Il bello delle reflex è il fatto di poter cambiare ottica. Bello sì, ma non troppo. Cambiare ottica fa perdere tempo, si rischia di far cadere qualcosa rovinosamente e magari la focale che ci serve l’abbiamo lasciata a casa per mancanza di spazio nello zaino.

Non a caso il sogno di molti fotografi è avere una sola ottica, che copra magari da grandangolo a tele, però senza rinunciare ad una buona luminosità. Un sogno di recente perfettamente realizzabile, dato che sul mercato c’è la Sony Cyber-shot DSC-RX10 II, una fotocamera dotata per l’appunto di uno zoom Carl Zeiss Vario-Sonnar 24-200mm equivalente con apertura costante f/2.8.

L’ottica prestigiosa non è l’unica caratteristica di spicco di questa fotocamera, che ospita al suo interno un innovativo sensore da 1″ e 20 Megapixels di tipo “stacked“, ovvero con l’elettronica posta su di uno strato separato da quello fotosensibile, in modo da evitare ogni intralcio al passaggio della luce.

Ma procediamo con ordine, iniziando con le prime impressioni.

Prime impressioni

La Sony Cyber-shot DSC-RX10 II cade abbastanza bene in mano e la presa è sufficientemente salda grazie alla sagomatura del corpo, ma il mio mignolo rimane però privo di un punto su cui poggiare. L’ergonomia è davvero ben studiata: mi è in particolare piaciuta la ghiera manuale con cui controllare il diaframma a terzi di stop. Sempre di tipo manuale il controllo della compensazione dell’esposizione e della modalità di messa a fuoco. La seconda ghiera sul barilotto dell’ottica può essere usata sia per controllare lo zoom che l’eventuale messa a fuoco manuale. Peccato che lo zoom risulti abbastanza lento, anche selezionando da menù l’opzione “Veloce”, rischiando di far perdere l’attimo se vogliamo fotografare un dettaglio lontano mentre siamo con la focale su grandangolo. Abbiamo poi tanti tasti, tra cui due personalizzabili nella loro funzione. Risulta molto utile il tasto “Fn” che permette di accedere rapidamente ad un menù delle impostazioni più frequenti, prezioso in quanto il display non è di tipo tattile. Il display è poi orientabile solo verticalmente ed in in modo limitato, rendendo impossibili i classici selfie. Fortunatamente c’è il Wi-Fi con NFC che permettono di controllare facilmente la fotocamera da remoto tramite app dedicata su smartphone. Ottimo invece il mirino, dotato di sensore di prossimità e molto nitido e contrastato anche per me che indosso gli occhiali. Non manca un piccolo flash a scomparsa, purtroppo fissato con uno snodo che non ne consente l’uso di rimbalzo orientandolo verso l’alto. Un dettaglio che mi è particolarmente piaciuto è poi il tasto di scatto filettato, consentendo quindi l’utilizzo di un classico scatto flessibile meccanico. Invece una scelta che mi ha lasciato un po’ perplesso è la possibilità di ricaricare la batteria unicamente quando è installata sulla fotocamera tramite cavetto MicroUSB. Da una parte è comodissima, in quanto ci permette di andare in vacanza portando un unico caricabatteria sia per lo smartphone che per la fotocamera. Ma d’altra parte non possiamo ricaricare una seconda batteria mentre stiamo usando la fotocamera, a meno di comprare un caricabatterie dedicato.

Qualità immagine

La Sony Cyber-shot DSC-RX10 II restituisce dei file JPG ottimi sia per il web che per la stampa. Il JPG risulta più incisivo rispetto al RAW, dato che c’è una evidente maschera di contrasto. Si nota inoltre nel JPG una elaborazione di luci ed ombre, volta a rendere più chiuse le prime e più aperte le seconde. Il RAW risulta quindi più neutro e quindi perfetto per delle elaborazioni successive. Sul fronte della sensibilità i file sono fondamentalmente ottimi da 64 a 800 ISO. C’è da dire che le due minime sensibilità di 64 e 80 ISO sono raggiunte tramite software, quindi dal punto di vista elettronico si parte effettivamente dai 100 ISO. Salendo a 1600 ISO si inizia a notare l’intervento della riduzione rumore, ma non diventa mai troppo invasivo. Ovviamente alla massima sensibilità di 12800 ISO il dettaglio fine è andato del tutto perso, ma resta comunque perfettamente utilizzabile per il web ma anche per stampe di piccole dimensioni.

Conclusioni

Come dicevo in apertura una fotocamera con uno zoom da grandangolare a tele mantenendo un’elevata apertura massima era un sogno. Con la Sony Cyber-shot DSC-RX10 II è diventata una realtà. La qualità ottica è poi garantita da Carl Zeiss, ma anche la qualità dell’elettronica è all’altezza, grazie al sensore di tipo stacked. L’unico vero punto debole resta a mio avviso lo zoom motorizzato che porta via circa tre secondi per passare da 24mm a 200mm. Uno zoom meccanico sarebbe una soluzione, ma la Sony Cyber-shot DSC-RX10 II si rivolge anche ai videomakers: non dimentichiamo che registra infatti video in 4K e slowmotion a 960fps, proponendo uscita per cuffie ed ingresso per microfono. Ed i videomakers hanno bisogno di controllare lo zoom in modo fluido, cosa che solo uno zoom motorizzato può offrire. Accontentare tutti, come sempre, non è possibile.

Piace:
– qualità immagine
– qualità ottica
– ergonomia in particolare della ghiera dei diaframmi
– filettatura per scatto a filo meccanico
– velocità otturatore e filtro ND integrati
– ricarica USB

Non piace:
– display orientabile solo verticalmente e non di tipo tattile
– flash non utilizzabile di rimbalzo
– zoom motorizzato lento
– caricabatterie esterno non fornito

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