Sony sfida ancora la sorte e dopo il Blu Ray, successore del DVD che ha vinto la guerra con il formato rivale HD DVD ma non quella più generale contro i file immateriali, ora sembra voler commercializzare anche il successore del CD attraverso una tecnologia sempre basata su un laser blu nota come Blu Spec.
Le pochissime informazioni al momento disponibili sulla questione vengono tutte da una press realease giapponese mal tradotta (a detta degli stessi traduttori) che però chiarisce di sicuro alcuni fatti. Primo quello secondo il quale i nuovi Blu Spec sono lettori in grado di leggere i vecchi CD al pari dei nuovi; secondo quello per il quale la tecnologia si basa sul medesimo diodo blu del Blu Ray e quindi è capace di generare un laser più sottile, in grado di scrivere e leggere occupando spazi minori.
Secondo Sony il miglioramento portato da Blu Spec sarebbe una totale eliminazione delle “vibrazioni” che perfezionerebbe il suono avvicinandolo a quello dei master tape. La compagnia ha già pronti 60 titoli per la vigilia di Natale che spaziano dagli album di Miles Davis a quelli della Electronic Light Orchestra.
Sembra difficile immaginare uno spazio sul mercato per un nuovo supporto fisico musicale, specialmente calcolando che il prezzo dei CD è una delle cose più contestate e i nuovi Blu Spec si presentano con prezzi che spaziano tra i 19 e i 33 euro. Eppure Sony non è la sola compagnia a pensare che un formato in alta qualità per i CD sia necessario. La Universal è pronta con i suoi SHM-CD e la EMI con HQCD, tutti formati rigorosamente incompatibili tra di loro e quindi pronti a farsi la guerra sul mercato e creare ulteriore confusione tra i consumatori.