«Io sono una persona che non ha mai visto nulla di buono arrivare da Internet». Parole pesanti, il cui significato vero presume però anche il contesto intero rappresentato da una firma in calce. E la firma è più pesante ancora di quel che le parole non trasmettano: trattasi infatti di una dichiarazione di Howard Stringer, amministratore delegato Sony.
Parole d’astio, parole di fuoco, parole di stizza: i rapporti tra Sony e la Rete non sono buoni. Howard Stinger dimostra come il proprio gruppo stia vivendo un momento difficile ben al di là di quello che non recitino le cifre della trimestrale di cassa. Gli ultimi dati, infatti, hanno misurato il pulso di un gruppo che sta perdendo un miliardo di dollari l’anno e che per i prossimi mesi non prevede nulla di positivo. Ma le dichiarazioni di Howard descrivono un malessere ancor più profondo e radicato: «[Internet] ha creato l’idea per cui chiunque possa avere cosa vuole quando vuole. È come se un negozio sulla Madison Avenue fosse aperto 24 ore al giorno. […] Dicono “dammelo adesso” e, se non glielo dai gratis, lo rubano».
La Sony è pesantemente colpita, in effetti, dagli effetti che la Rete sta avendo sul mercato. Trattasi di una sorta di vento contrario che ha iniziato a soffiare contro fin da quando gli iPod hanno iniziato a prendere a spallate il marchio Walkman, ma trattasi anche di un contesto che oggi ha messo in difficoltà i Blu Ray, la PS3, i Vaio, la joint venture Sony Ericsson, l’intero comparto di produzione video/musicale e molte altre attività. Nemmeno il complesso di questi fattori sembra però motivo valido per giustificare le parole di Stinger.
La bocciatura delle opinioni del CEO Sony è totale e condivisa: esprimere certe idee nei confronti del nuovo mercato significa non aver capito in che direzione va il futuro ed arroccarsi sul grande passato del brand Sony non potrà essere d’aiuto per uscire con agilità dal momento difficile che l’economia ha imposto. Howard Stinger è uscito alla scoperta: vede problemi ma non scorge opportunità. Di fronte a questo apparente vicolo cieco dovrà trovare una via d’uscita, e se non la troverà per Sony dovrà trovarla giocoforza per se stesso: ora gli azionisti sanno con maggior coscienza a chi stanno affidando le sorti dei propri investimenti.