Il business di Sony legato al settore mobile, in particolare per quanto riguarda la commercializzazione di smartphone e tablet, non gode propriamente di ottima salute, tanto da spingere alcuni analisti ad ipotizzarne una prossima chiusura. Ciò nonostante, il produttore giapponese rimane uno dei principali fornitori dei sensori fotografici equipaggiati sui dispositivi delle altre aziende, come Apple, Samsung, Motorola, Xiaomi ecc. Per il futuro il gruppo sembra aver intenzione di puntare ancor di più su questo ambito.
Nel weekend si è infatti parlato di una possibile acquisizione della divisione di Toshiba al lavoro proprio sui sensori, grazie all’indiscrezione riportata da una fonte (rimasta anonima, ma ritenuta affidabile) sulle pagine di Reuters. L’investimento economico messo in campo da Sony sarebbe pari a 20 miliardi di yen, ovvero circa 150 milioni di euro. Utilizzare il condizionale è d’obbligo, almeno per il momento, poiché nessuna delle due società ha confermato né smentito il rumor.
Toshiba ha comunque dichiarato di aver preso in considerazione diverse possibilità per quanto riguarda il futuro dei progetti legati ai semiconduttori LSI. Con un’operazione di questo tipo, Sony espanderebbe ulteriormente il proprio raggio d’azione. Compresa nell’accordo anche la cessione dell’impianto produttivo situato a Oita, nel sud del Giappone.
L’ipotesi di un’acquisizione si fa più concreta se si pensa alle parole di Masashi Muromachi, nuovo CEO di Toshiba, eletto in seguito allo scandalo finanziario scoppiato lo scorso anno e relativo ai bilanci registrati nel periodo compreso fra il 2008 e il 2009. Una delle prime decisioni prese dall’amministratore delegato è stata quella di ristrutturare la società, liberandosi di alcuni business di importanza marginale, tra i quali potrebbe rientrare proprio quello relativo alla progettazione e alla realizzazione dei sensori fotografici da impiegare su dispositivi mobile e fotocamere digitali.