Anche quest’anno, per la terza volta consecutiva, la prestigiosa Villa Reale di Monza fa da cornice alla mostra dei World Photography Awards.
Per chi non lo sapesse, questo concorso fotografico è giunto alla sua dodicesima edizione e ha raggiunto il record di 326.997 candidature presentate da fotografi originari di 195 Paesi e territori. Territori perché alcuni luoghi che sono stati immortalati dai fotografi partecipanti hanno connotati geografici che sfuggono alla mappa geo-politica delle nazioni.
“Sono davvero orgoglioso di questo incarico, per me motivo di grande soddisfazione" spiega Denis Curti, curatore della mostra in Italia. “Ho visto, anno dopo anno, un incremento di partecipazione e della qualità delle proposte. Tre anni fa ho avuto il privilegio di essere parte della giuria e posso testimoniare della passione e della competenza dei membri dello staff e della giuria. La caratura internazionale di questa manifestazione non ha concorrenti e visitare questa mostra è per tutti l’occasione di conoscere e approfondire le tematiche più avvincenti che riguardano il nostro mondo e gli uomini e le donne che lo abitano.
Questa edizione è ancora più attesa perché il titolo di Fotografo dell’Anno, il più ambito del concorso, è stato assegnato ad un italiano, il fotoreporter Federico Borella. La serie intitolata Five Degrees, presentata per la categoria Documentario, indaga la piaga dei suicidi maschili nella comunità agricola di Tamil Nadu, nel sud dell’India, colpita dalla più grave siccità degli ultimi 14 anni. La potenza delle immagini di questi reportage è travolgente e stupisce per l’attenzione e la sensibilità con cui è raccontata una realtà molto complessa. Il valore documentaristico degli scatti emerge non solo attraverso i soggetti, ma anche nella varietà della tecnica utilizzata che spazia dal ritratto alla natura morta alle vedute aeree e di paesaggio".
Tra i vincitori si sono distinti altri quattro fotografi italiani che hanno conquistato riconoscimenti importanti nell’ambito del concorso Professionisti:
Il duo formato da Jean-Marc Caimi e Valentina Piccinni ha trionfato nella categoria Scoperta con la serie “Güle Güle”, che in turco significa “arrivederci”, dedicata a Istanbul e agli aspetti più caratteristici della città. “Il nostro lavoro – ha detto la coppia – racconta la storia di una città e di un paese intero in transizione sociale, politica ed economica. Questo è il terzo capitolo dedicato a città in cambiamento, poiché abbiamo già fatto Napoli e Roma. Questi luoghi vivono un momento di ambiguità, incertezza e insicurezza che porta alla creazione di microcosmi di persone che resistono, ognuno a modo proprio, alla gentrificazione all’interno di realtà specifiche, come quella omosessuale, curda, dei rifugiati siriani e dei ragazzi di strada”.
Alessandro Grassani è invece il vincitore della categoria Sport con la serie “Boxing Against Violence: The Female Boxers of Goma”, che racconta come la box rappresenti un mezzo di sostegno e un luogo sicuro per molte donne a Goma (provincia di Kivu Nord, Repubblica Democratica del Congo). “Queste donne provengono da contesti sociali differenti, tutte hanno un passato e un presente diverso; alcune provengono dalla strada e sono state vittime di terribili violenze, mentre altre hanno casa e affetti, alcune sognano di diventare campionesse di boxe un giorno, mentre altre pensano solo a sopravvivere” ha commentato Grassani.
Massimo Giovannini si è aggiudicato il 2° posto nella categoria Ritratto con “Henkō”, parola giapponese che significa “cambiamento” e “luce variabile e insolita”, attraverso cui affronta il tema della luce e di come possa alterare la prospettiva degli oggetti. Il fotografo ha spiegato lo scopo del suo progetto: “Volevamo far sì che lo spettatore avesse un attimo di smarrimento e dubbio guardando i soggetti, e capisse che la differenza e confine che c’è tra uomo e donna, bianco e nero, è veramente e solamente nella nostra testa: è qualcosa che viene da noi, un preconcetto”.
Il National Award, invece, è andato a Nicola Vincenzo Rinaldi, appassionato di street photography, grazie all’immagine dal titolo The Hug che, come l’artista stesso spiega, “ritrae un abbraccio avvolgente: solo i piedi sfuggono alla stretta”.
Di seguito alcuni degli scatti che è possibile ammirare alla mostra dei Sony World Photography Awards:
La mostra resterà aperta dal 13 settembre al 3 novembre alla Villa Reale, senza dubbio la scenografia più preziosa entro la quale valorizzare il contenuto degli scatti fotografici premiati per aver dato espressione e interpretazione alle vite e alle problematiche che interessano l’intero pianeta attraverso generi e tematiche diverse.
Qui alcune informazioni che possono essere utili ai lettori:
Orari
Da martedì a domenica: 10.00 – 19.00
La biglietteria chiude un’ora prima.
Lunedì Chiuso
Prezzi biglietto
Intero: € 10
Ridotto: € 8 (Over 65, insegnanti, under 25, tesserati FAI, ARCI, ACI, Touring Club, BNL dipendenti, Associati Confindustria Monza e Brianza)
Ridotto speciale: € 4 (bambini dai 6 ai 17 anni).
Cumulativo (Appartamenti Privati + mostra Sony Word Photography Awards):
Intero: € 18.
Ridotto: € 15 (Over 65, insegnanti, under 25, tesserati FAI, ARCI, ACI, Touring Club, BNL dipendenti, Associati Confindustria Monza e Brianza).
Ridotto Speciale: € 6 (bambini dai 6 ai 17 anni).
Promozione famiglia: applicabile a famiglie (2 adulti +2 o più bambini dai 6 ai 17 anni, il secondo adulto paga la tariffa bambino ridotto speciale.
Gratuito per: bambini minori di 6 anni, disabili e un accompagnatore, 2 insegnanti per scolaresca, giornalisti con tesserino, guide turistiche, tesserati ICOM, tesserati Abb. Musei.
Informazioni e prenotazioni
Call center: 039 2240024
(Attivo lunedì-venerdì, ore 9-18. Sabato, ore 9-13. Non attivo domenica e festivi)