La privacy è e sarà sempre di più un affare italiano. La notizia di queste ore è infatti l’elezione di Antonello Soro a vicepresidente dei Garanti europei per la tutela dei dati personali. L’Italia avrà dunque forte voce in capitolo in un momento particolarmente cruciale per il settore, poiché in ballo vi sono molte vicende estremamente spinose da dirimere.
L’entità in cui Soro va ad occupare il ruolo di vicepresidente è il cosidddetto Art. 29 Working Party, attualmente presieduto da Isabelle Falque-Pierrotin: «è stato istituito dalla direttiva 95/46 sulla tutela della riservatezza ed è un organismo consultivo e indipendente, composto dalle Autorità privacy designate da ciascuno Stato membro, dal Supervisor europeo (EDPS), nonché da un rappresentante della Commissione Europea». Consultivo, ma di grandissima importanza: passa per il WP Art. 29 gran parte delle questioni che l’Europa ha il dovere di vagliare dapprima a livello comunitario e in seguito a livello nazionale. Il gruppo diviene così un collante tra i vari Garanti nazionali, facendoli agire in qualche modo come corpo unico pur nel rispetto delle singole autonomie.
Ed è direttamente l’ufficio del Garante per la protezione dei dati personali a porre l’accento sulle varie questioni che Antonello Soro dovrà ora affrontare, molte delle quali direttamente correlate al mondo del Web, delle app e degli stravolgimento che l’innovazione proietta sul mercato con sempre maggior intensità:
[…] si troverà ad affrontare dossier di particolare importanza e delicatezza: si pensi solo ai problemi posti dalla deindicizzazione dai motori di ricerca, all’uso delle biometrie con sistemi sempre più tecnologicamente evoluti, alle tutele da mettere in campo contro il cybercrime, alle problematiche connesse al cosiddetto “Internet delle cose” (IoT), alla definizione del Trattato Transatlantico sul commercio e gli investimenti (TTIP), ai rischi collegati alla diffusione delle app, all’espansione e il riutilizzo dei Big Data.
L’incarico di Soro avrà durata pari a 2 anni.