134 anni: tanto è durato il monopolio de facto di SIAE per quanto riguarda l’attività di riscossione del diritto d’autore nel nostro paese, che oggi parrebbe essere giunto al capolinea grazie alla partnership siglata tra la britannica Soundreef (fondata nel 2011 e acquisita nel 2015 dalla nostrana Soundreef S.p.A.) e l’italiana LEA (Liberi Editori Autori). L’annuncio in un tweet.
https://twitter.com/soundreef/status/953218547601297410
La notizia arriva da Roma, con una conferenza che ha visto la partecipazione di Davide D’Atri, fondatore e amministratore delegato di Soundreef, affiancato da Fedez, uno dei primi musicisti a credere nel progetto. Oggi sono oltre 11.000 gli artisti rappresentati nel nostro paese: tra i nomi più noti quelli di J-Ax, Gigi D’Alessio ed Enrico Ruggeri. Il monopolio sembra essere stato scardinato grazie all’entrata in scena di LEA, associazione non profit che si occuperà della riscossione del copyright sul nostro territorio, una possibilità prevista per le realtà non a scopo di lucro dall’articolo 19 del decreto fiscale inserito nella più recente legge di stabilità. Ecco quanto si legge sul sito ufficiale dell’associazione, con sede a Roma.
LEA è un’associazione di Liberi Autori ed Editori che ha come principale scopo quello di gestire i diritti d’autore, raccogliere i proventi relativi alle utilizzazioni delle opere e distribuirli agli aventi diritto con equità, trasparenza, rapidità ed efficacia. Crediamo nel merito, nell’obiettività e nella tecnologia e ci piacerebbe poter presto arrivare a ripartire il 100% di ciò che raccoglieremo in modalità analitica perché crediamo che questo sia l’unico modello di ripartizione davvero equo e corretto.
https://twitter.com/soundreef/status/953221711016718336
LEA si occuperà dunque della rendicontazione e della raccolta, operazioni ancora non consentite direttamente a Soundreef dall’attuale normativa italiana. In cambio, la stessa LEA acquisirà dal gruppo di D’Atri i sistemi da impiegare per le attività di monitoraggio. Ad essere interessata è principalmente l’esecuzione dei brani all’interno degli esercizi commerciali e durante le esibizioni live. La società di gestione copre poi i diritti relativi alle trasmissioni radio e TV, allo streaming online, alla produzione di supporti fisici, ai video e agli eventi privati.
https://twitter.com/soundreef/status/953228002392969216
Il percorso verso la completa liberalizzazione del mercato è però ancora lungo e si prospetta non privo di difficoltà. L’iniziativa annunciata oggi costituisce in ogni caso un passo in una direzione auspicata da molti (non da tutti) e per lungo tempo invocata. Non è detto che SIAE non cerchi di opporsi, magari puntando il dito verso i rapporti molto stretti che legano Soundreef e LEA: di fatto, saranno l’una sia il cliente sia il fornitore dell’altra.
C’è poi chi, in particolare tra coloro che si occupano della gestione dei locali, pensa che una mossa di questo tipo porterà inevitabilmente a creare confusione: oltre a versare i diritti a SIAE e SCF bisognerà farlo anche con LEA.