Lo scorso ottobre la navetta Soyuz ha avuto un incidente, da allora non ha più viaggiato verso la Stazione Spaziale Internazionale. Un malfunzionamento a uno degli stadi aveva reso necessario un rientro d’emergenza. Oggi è avvenuto il primo lancio del razzo da allora, ed è andato fortunamentemente tutto per il verso giusto. La navetta dalla base di Baikonur in Kazakistan ha trasportato Anne McClain della NASA, David Saint-Jacques dell’Agenzia spaziale canadese (Csa) e Oleg Kononenko dell’Agenzia Spaziale russa Roscosmos.
I lancio è avvento senza alcun tipo di problema e tra l’altro è stato anche anticipato, in origine la partenza era stata fissata per il 20 dicembre. Il motivo? Una questione di turnazione all’interno dell’ISS, che visto il successo non sarà temporaneamente abbandonata. Un’eventualità a cui è stato pensato dopo l’incidente, dato che Soyuz è attualmente l’unico mezzo in grado di trasportare un equipaggio verso la stazione.
La missione dei tre durerà sei mesi e mezzo, poco di più dello standard di sei mesi: un cambiamento avvenuto proprio a causa dell’incidente e per non rallentare il programma dei voli diretti alla stazione spaziale. Una volta raggiunta la Stazione Spaziale Internazionale la navetta sarà agganciata al modulo russo Poisk, dopo due ore si apre il portello per far entrare l’equipaggio. I tre si uniscono al comandante Alexander Gerst dell’Agenzia Spaziale Europea (Esa), l’americana Serena Aunon-Chancellor e il russo Sergey Prokopyev.
Si tratta del primo volo nello spazio per McClain e Saint-Jacques e il quarto per Kononenko: sono diventati l’equipaggio della spedizione 58, ma solo quando il 20 dicembre Gerst, Aunon-Chancellor e Prokopyev lasceranno la stazione. Il lancio di oggi è costato, almeno secondo l’agenzia russa Tass, circa 72 milioni di dollari. Dopo l’incidente infatti il costo dell’assicurazione è praticamente raddoppiato.