Aggiornamento: Come previsto, il video è offline.
Un astronauta deve solitamente la propria notorietà alle imprese compiute a bordo di una stazione spaziale, oppure alle missioni intraprese lontano dal nostro pianeta. Il canadese Chris Hadfield è invece diventato improvvisamente celebre lo scorso anno, dopo aver pubblicato su YouTube la sua personalissima cover di “Space Oddity” (brano pubblicato nel 1969 da David Bowie), realizzata a gravità zero tra i corridoi della International Space Station.
Un video capace di raccogliere, fino ad oggi, oltre 22 milioni di visualizzazioni, ma destinato a scomparire nelle prossime ore dalla piattaforma di streaming. Ad annunciarlo è lo stesso Hadfield con un post: “È l’ultimo giorno concesso da Bowie, abbiamo ottenuto il permesso per un anno, dunque il nostro video sarà messo offline oggi”. Evan, il figlio di Chris, ha comunque dichiarato alla redazione di Mashable che si sta facendo il possibile per riportare online il filmato nel minor tempo possibile, ma che non sarà semplice.
Stiamo lavorando per rimetterlo in streaming. Ci sono alcune promesse, ma le cose sono tanto complicate quanto realizzare un video nello spazio.
http://www.youtube.com/watch?v=KaOC9danxNo
Questa particolare versione del brano ha richiesto quasi sei mesi per essere scritta, registrata e montata come appare nel video. Dopo aver ottenuto i diritti necessari alla pubblicazione da parte di David Bowie, l’astronauta si è messo in contatto con il musicista Emm Gryner (già al lavoro in passato con l’autore di “Ziggy Stardust”), che ne ha curato l’arrangiamento e adattato il testo alla missione di Hadfield. Restano dunque alcune ore per godersela, dopodiché lo scambio il suggestivo ed emozionante scambio tra Major Tom e Ground Control andrà offline.
Una curiosità: forse non tutti sanno che, tra le fonti di ispirazione per la composizione di “Space Oddity”, c’è anche il film “2001: Odissea nello Spazio”, portato al cinema l’anno precedente da Stanley Kubrick. Da non dimenticare nemmeno che, solo nove giorni dopo la pubblicazione del singolo, Neil Armstrong posò il suo piede sulla Luna pronunciando la celebre frase “Questo è un piccolo passo per l’uomo, un gigantesco balzo per l’umanità”.