Anche l’ultimo nodo è sciolto, e così la Spam Act 2003 è approvata. Da oggi l’Australia si è così dotata di un potente mezzo ostruzionistico nei confronti delle mail pubblicitarie non desiderate, formulando una legge punirà con pesanti sanzioni pecuniarie chiunque si renderà colpevole dell’invio di mail incriminabili.
La Spam Act 2003 prevede sanzioni soppesate sul numero dei giorni nei quali si è commesso il reato. Tali sanzioni vanno dai 220 dollari australiani al giorno per i privati fino a 1.1 milioni di dollari australiani per le aziende. La discriminante tra la pubblicità regolare e la mail illecita sarà data dal consenso del destinatario, per la cui richiesta vengono stabiliti precisi parametri legislativi. L’ultimo emendamento votato prima dell’approvazione finale del provvedimento ha eliminato un problema che causava un “loop” tale da impedire l’attuabilità della legge.
Secondo Peter Coroneos, chief executive della Internet Industry Association (IIA), “nessuna legge è perfetta” ma la Spam Act era necessaria ed un applauso viene così rivolto a chi, con questo provvedimento, renderà possibile un “aumento della reputazione dell’Australia nel mondo del business on line”.
Da più parti si sottolinea come la legge non possa risolvere da sola la piaga dello spam, ma con la collaborazione delle parti e tramite il nuovo provvedimento legislativo sicuramente sarà possibile sollevare nuove forze contro il problema rappresentato dallo spam.