Entro il 31 Ottobre, data in cui diventerà operativa la direttiva europea sullo spam, 200 membri rappresentanti tutte le nazioni europee si incontreranno per discutere l’argomento. Il convegno è stato organizzato da Erkki Liikanen, commissario europeo per l’Impresa e la società dell’informazione.
Nel mondo il 50% delle mail inviate avrebbe origine commerciale non autorizzata, mentre tale categoria rappresenta in Europa il 46% del traffico mail. Il problema è particolarmente sentito in Australia, ove più volte si è inneggiato ad un deciso pugno di ferro nei confronti di chi invia spam. Solo la scorsa settimana nel paese oceanico la rete ha vissuto attimi di fibrillazione in quanto un massiccio traffico generato da spam e virus avrebbe notevolmente rallentato la navigazione.
A fine mese tutti gli stati dell’Unione Europea dovranno introdurre nelle proprie legislazioni nazionali le norme imposte dalla “Directive on Privacy and Electronic Communications” (direttiva 2002/58/EC). Al momento gli unici stati dotati di una norma in materia sono Italia e Inghilterra, ma da più parti si sta dando corpo alla necessità di un’estensione globale della normativa, affinchè una rigida regolamentazione interna non venga vanificata da eventuali pericolose anarchie esterne.