Lo spam costituirà ben presto la maggioranza del traffico e-mail mondiale. Lo sostiene una ricerca della società antispam Brightmail Inc., secondo la quale attualmente, nei soli Stati Uniti, il 40 per cento di tutta la posta elettronica è costituito da e-mail indesiderate. Un dato ancor più preoccupante se si considera che alla fine del 2001 questa quota era solo dell’8 per cento.
Oltre al fastidio, la piaga dello spam ha un costo che si fa sempre meno trascurabile. Secondo uno studio di Ferris Research, le aziende americane pagheranno quest’anno 10 miliardi di dollari in termini di perdita di produttività e di costi aggiuntivi legati allo spam. La società di analisi IDC stima in 245 mila dollari i costi annuali che una compagnia di grandi dimensioni deve affrontare per combattere lo spam.