Un tribunale californiano ha emesso ieri la sua sentenza nei confronti di Sanford Wallace, qui a fianco ritratto in un esplicativo scatto risalente ad una dozzina di anni fa, condannandolo al pagamento di un’ammenda da 711 milioni di dollari per attività di spamming illegale su Facebook.
L’uomo, che nell’ultima parte degli anni ’90 si era autoproclamato “Spam King“, è stato accusato di aver violato diversi account al fine di diffondere un gran numero di messaggi fasulli a scopo pubblicitario.
A rendere nota la sentenza sono direttamente i vertici del social network, che sottolineano come il risarcimento sia il secondo di sempre, in termini di importanza, per quanto riguarda cause di questo tipo.
Wallace, noto come uno dei più grandi spammer al mondo, non è nuovo alla giustizia americana per attività di questo tipo, protratte alla guida della società Cyber Promotions da lui fondata. Nel 2006 venne multato per quattro milioni di dollari dopo essere stato riconosciuto come l’autore della diffusione di alcuni software contenenti codice maligno, mentre soltanto lo scorso anno, insieme al socio Walter Rines venne condannato a versare 230 milioni di dollari nelle casse di MySpace, anche allora per aver sfruttato la rete di contatti del social network musicale per inviare un’enorme quantità di messaggi non desiderati.