Più passano gli anni e più ciò che prima sembrava possibile solo nei film e telefilm di fantascienza sembra diventare realtà. Oltre a poter viaggiare nello spazio, magari per colonizzare altri pianeti, in un futuro non molto lontano l’essere umano potrà perfino soggiornare a bordo di apposite strutture, come per esempio delle stazioni orbitanti adibiti ad alberghi. Come la Voyаger Class Spаce Station.
Nello Spazio nessuno può sentirti… ballare!
Voyager Class è una stazione spaziale progettata dalla Orbital Assembly Corporation, la cui costruzione inizierà nel 2026, con l’apertura prevista per il 2027. La struttura ospiterà fino a 280 ospiti contemporaneamente, offrendo loro tutti quei servizi disponibili solitamente in un normale albergo terrestre. Al suo interno, infatti, i clienti potranno trovare bar e ristoranti, un cinema, una palestra e un centro benessere.
La stazione Voyager sfrutterà le tecnologie dello spazio e i comfort della Terra per creare “un’esperienza unica senza precedenti nella storia”, si legge sul sito ufficiale dell’hotel. “La gravità simulata offrirà servizi come servizi igienici, docce e letti che funzionano in modo simile a quello a cui sei abituato sulla Terra”.
Gli ospiti possono da mesi effettuare le prenotazioni presso lo space hotel, anche se a prezzi tutt’altro che modici (d’altronde non si parla certo di una vacanza a due passi da casa): un soggiorno di tre giorni e mezzo in una normale suite di 30 metri quadrati, con bagno privato e posto letto, costerà per esempio 5 milioni di dollari, incluso il viaggio di andata e ritorno.
Vacanze di Natale 2027… in orbita
Il costo del soggiorno sarà determinato ovviamente dalla durata e dal tipo di camera scelta. L’albergo spaziale dispone infatti anche di alloggi di lusso che possono essere prenotati per una settimana, affittati per un mese o acquistati come casa vacanza. Dotati di angolo cottura, tre bagni e posti letto per un massimo di sedici persone, queste vere e proprie “villette” misureranno circa 500 metri quadrati.
Celebrità e super ricchi sembrano dunque essere i principali clienti del prossimo mercato delle gite turistiche spaziali, anche se ci sono aziende, come quella di Jeff Bezos, che puntano decisamente ad ampliare in futuro l’offerta a un pubblico maggiore.
Come? Aumentando i voli, la capacità di trasporto delle sue navicelle e contestualmente, abbassando i prezzi dei biglietti. Ariane Cornell, Director of Astronaut Sales di Blue Origin ha dichiarato che da questo punto di vista “adorerebbe” aumentare la frequenza dei voli spaziali turistici, a seconda della domanda. Insomma, se fino al 2027 i viaggi nello spazio saranno “roba da ricchi”, dal 2032 potrebbero diventare più “accessibili” anche agli altri.