Apple Pay, il servizio di pagamento targato mela morsicata, è giunto sullo Stivale. Lanciato nel 2017 nel nostro Paese, l’annuncio è stato anticipato dalla società californiana, con la traduzione della pagina del servizio sul sito ufficiale. Nel maggio dello stesso anno, lo sbarco è diventato ufficiale sugli iDevice tricolore.
Apple Pay: tutti i dettagli
- Disponibilità e compatibilità
- Acquisto contactless nei negozi
- Acquisto di prodotti online e in-app
- Privacy e sicurezza
Disponibilità e compatibilità
Apple Pay è stato lanciato in Italia il 17 maggio 2017, a qualche settimana di distanza dall’annuncio ufficiale dal gruppo di Cupertino, avvenuto nel mese di marzo. La società californiana, infatti, aveva aggiornato il proprio sito sottolineando l’imminente lancio del servizio, nonché elencando i partner ufficiali. La conferma indiretta è però giunta nel pomeriggio del 16 maggio, quando alcuni esercenti hanno iniziato ad aggiornare i loro eshop online, nonché con l’apparizione di precise indicazioni sull’applicazione Mappe di iOS e OS X.
Tra i primissimi partner finanziari di Apple Pay per l’Italia, la società ha confermato Unicredit, Boon e Carrefour Banca, a cui si aggiungeranno nelle prossime settimane CartaBBC, ExpediaSmart, Fineco, Hype, N26 e Widiba, nonché i clienti Banca Mediolanum e American Express. Fra i negozi fisici che permetteranno di pagare con iPhone e Apple Watch si elencano Auchan, Eataly, OVS, Sephora e molti altri, mentre per l’online sono già stati confermati SaldiPrivati, Musement e Lanieri, Monclick e tanti altri ancora.
Il sistema di pagamento targato mela morsicata, lanciato negli Stati Uniti il 20 ottobre del 2014, è oggi disponibile in diversi Paesi mondiali, tra cui Regno Untio, Canada, Australia, Cina, Singapore, Svizzera, Francia, Hong Kong, Russia, Nuova Zelanda, Giappone, Spagna, Irlanda e Taiwan. Oltre all’abilitazione sul territorio italiano, Apple Pay potrebbe fare la sua comparsa simultanea in Germania: anche per questa nazione, infatti, è apparsa online una documentazione tradotta.
Per poter accedere alle funzionalità di Apple Pay, sia nei negozi che per gli acquisti online, è necessario dotarsi di un dispositivo compatibile. Oltre al supporto della tecnologia NFC, per quei device che la prevedono, è infatti necessaria la presenza del lettore d’impronte digitali Touch ID. L’elenco comprende, alla primavera del 2017, i seguenti terminali:
- iPhone 6 e superiori, compreso iPhone SE;
- Apple Watch, Apple Watch Edition e Apple Watch Series 2;
- iPad Air 2 e successivi;
- iPad Mini 3 e successivi;
- iPad Pro da 9.7 e 12.9 pollici;
- iPad 2017;
- MacBook Pro con Touch Bar;
- Mac prodotti a partire dal 2012 e abbinati a iPhone o Apple Watch.
Va comunque specificato come, per l’acquisto contactless nei negozi fisici, sia necessario disporre di un dispositivo abilitato a NFC, di conseguenza Apple Watch e gli iPhone citati nella precedente lista. Per i possessori di iPhone 5, iPhone 5C e iPhone 5S è prevista un’alternativa, in caso si disponesse anche di uno smartwatch, con la visualizzazione di un codice univoco di conferma sullo schermo di Apple Watch.
Acquisto contactless nei negozi
La prima e più grande comodità di Apple Pay risiede nella possibilità, negli esercizi convenzionati, di effettuare acquisti contactless all’interno dei negozi. Per approfittare di questa soluzione è innanzitutto necessario essere in possesso di un iPhone compatibile e, se desiderato, anche di un Apple Watch abbinato.
Il funzionamento è decisamente semplice: dopo aver associato la propria carta di debito o di credito al servizio, tramite la procedura guidata offerta dall’applicazione Wallet di iPhone, è sufficiente avvicinare lo smartphone al lettore POS installato nell’esercizio. Contestualmente, si dovrà effettuare una scansione delle impronte con Touch ID, per confermare la transazione e, ovviamente, la propria identità. In questo modo il pagamento risulterà molto rapido, sicuro e univoco e, fatto questo non da poco, non sarà necessario digitare manualmente il PIN della propria carta. In caso si preferisse Apple Watch, purché collegato all’iPhone abbinato, basta avvicinare lo smartwatch al lettore contactless, quindi premere due volte il tasto laterale dell’orologio.
Apple Pay funziona con tutte le stazioni POS abilitare alle transazioni contactless, anche se i pagamenti sono riservati unicamente alle carte di banche e mediatori finanziari partner di Apple.
Acquisto di prodotti online e in app
Apple Pay non è un sistema di pagamento unicamente relegato ai negozi fisici, ma anche esteso sia agli acquisti online che in-app. Una possibilità più estesa rispetto alla precedente, poiché non è necessario che il dispositivo in uso preveda un chip NFC, essendo più che sufficiente Touch ID.
In caso il portale di vendite online visitato fosse abilitato ad Apple Pay, oltre agli altri canonici sistemi di pagamento, sarà necessario cliccare sull’apposita icona dopo aver controllato il proprio carrello. A questo punto, basterà effettuare una scansione delle impronte con Touch ID per finalizzare la transazione. Non prevedendo la digitazione e l’immissione diretta dei codici della propria carta di credito, il sistema rende l’acquisto in Rete più sicuro, lontano da occhi indiscreti. Non è però tutto, poiché una possibilità in più è rappresentata dall’universo Mac: qualora non si fosse in possesso di un MacBook Pro con Touch Bar, l’unico laptop di Cupertino oggi comprensivo di Touch ID, basterà associare il proprio iPhone o il proprio Apple Watch al medesimo account Apple ID, per verificare direttamente la spesa dallo smartwatch o dallo smartphone. Questa feature, tuttavia, è inclusa unicamente nei Mac prodotti a partire dal 2012.
Allo stesso modo, Apple Pay può essere sfruttato anche su App Store o, ancora, come alternativa sicura per gli acquisti in-app all’interno delle applicazioni. Anche in questo caso sarà sufficiente la scansione delle impronte tramite Touch ID o Face ID, via iPhone o iPad.
Privacy e sicurezza
Apple ha sviluppato il suo sistema di pagamento con grande riguardo nei confronti della privacy dell’utente. Apple Pay, infatti, non è soltanto una metodologia sicura per le transizioni in-store o sul web, evitando l’inserimento di codici e PIN, ma protegge anche l’acquirente eliminando qualsiasi forma di tracciamento sui server Apple.
Quando si effettua un pagamento, infatti, Apple Pay genera un numero specifico del dispositivo in uso e, ancora, un codice univoco per la transazione effettuata. I dati della carta, di conseguenza, non vengono ospitati sui server Apple, né condivisi con i commercianti. Naturalmente, le spese effettuate rimarranno comunque disponibili sullo storico transazioni del proprio istituto bancario, così come a livello di estratto conto. Non è però tutto: la società di Cupertino si è impegnata a non includere servizi di tracciamento delle abitudini d’acquisto dell’utente: la tipologia di prodotti comprati non è nota ad Apple, né condivisa con soggetti terzi a scopo di advertising o similari. L’applicazione Wallet, inoltre, ospita soltanto la lista delle spese più recenti, quest’ultima accessibile solo al proprietario del dispositivo.