Dal primo dicembre 2018 è scattato il diritto al “Modem Libero“, cioè alla possibilità di poter scegliere liberamente un modem da utilizzare per le proprie connessioni di rete fissa, siano esse con tecnologia ADSL o fibra ottica. Questa libertà per gli utenti è arrivata attraverso la delibera 348/18/CONS dell’AGCOM che ha permesso alle persone di poter rifiutare l’utilizzo dei modem degli operatori spesso inclusi a pagamento nelle offerte di rete fissa.
Questa “rivoluzione” sarà attuata in due step. Il primo step riguarda i nuovi clienti che dal primo dicembre avranno facoltà di scelta su quale modem utilizzare. Il secondo step riguarda i già clienti che potranno decidere di abbandonare il modem dato dall’operatore acquistandone uno di alternativo a partire dal primo dicembre 2019.
Modem Libero, tutti i dettagli
Modem Libero, la storia
Sino alla pronuncia dell’AGCOM, gli utenti non disponevano sempre della facoltà di poter scegliere di utilizzare il modem che volevano. Se in diverse offerte ADSL la possibilità di utilizzare un modem di proprietà era spesso presente, così non era per le offerte Fibra in cui gli operatori quasi sempre obbligavano i clienti ad adottare le loro soluzioni proprietarie a volte anche dietro il pagamento di un canone.
L’obbligo di dover adottare il modem proprietario dell’operatore portava a diversi problemi. Innanzitutto l’eventuale incombenza di pagare un ulteriore mini canone rispetto a quello base dell’offerta di connettività. In secondo luogo, questi modem potevano essere utilizzati solamente con le linee dell’operatore su cui erano stati configurati. Questo significa che se l’utente decideva di cambiare provider, l’eventuale modem del precedente gestore, nel caso non fosse obbligo restituirlo, non poteva essere utilizzato sulla nuova linea.
Inoltre, spesso i modem dati dagli operatori sono limitati a livello software e quindi non possono essere personalizzati. Non un vero problema per molti utenti ma un grosso limite per i power user che hanno bisogno di personalizzare i parametri della loro rete.
Non è detto poi che i modem degli operatori siano il meglio che c’è sul mercato e quindi per alcuni utenti eventuali debolezze tecniche risultano essere fastidiose. Si pensi, per esempio, ad eventuali limiti nella copertura del WiFi, o la mancanza di alcune funzionalità tipiche della maggior parte dei modem come la possibilità di collegare direttamente dischi di memoria esterni.
A tutto questo va aggiunto l’imposizione di alcuni operatori ad utilizzare i loro modem per accedere ad alcuni servizi altrimenti non utilizzabili. In particolare, molto spesso le chiamate VoIP erano inibite se l’utente non utilizzava il modem fornito dal suo operatore già configurato per questi servizi.
A tutti questi limiti si aggiunge un problema che riguardava il mercato dei modem. L’impossibilità di poter acquistare un proprio modem aveva penalizzato i produttori di questi prodotti in maniera importante.
Proprio per risolvere questi problemi, AGCOM ha deciso di intervenire rendendo la scelta del modem libera.
Per arrivare alla delibera che ha reso il modem libero, AGCOM ha evidenziato come la libertà di scelta faccia parte della definizione ben più ampia della neutralità della rete come anche già sottolineato in precedenza dalla Commissione Europea.
Una decisione che non è piaciuta agli operatori che hanno fatto ricorso al Tar del Lazio per rinviarne l’entrata in vigore. Il Tar, però, ha deciso di rigettare il ricorso anche perché una proroga era già stata concessa.
Modem Libero, cosa cambia
Come evidenziato all’inizio, la rivoluzione del modem libero si attuerà in due step. Dal primo dicembre 2018 tutti gli operatori dovranno proporre le loro offerte di connettività fissa sia con modem incluso che senza. Se anche il cliente dovesse decidere di prendere il modem dell’operatore, esso dovrà poter essere utilizzato anche su altre linee. L’operatore, inoltre, dovrà sempre evidenziare il costo del modem.
Qualora il cliente dovesse decidere di usare un modem di proprietà, l’operatore dovrà fornire tutta l’assistenza necessaria per aiutarlo nella configurazione corretta del suo apparato di rete. Inoltre, il provider dovrà garantire l’accesso a tutti i servizi pur se il cliente dovesse usare un suo modem.
Qualora gli operatori offrano il terminale in abbinamento con servizi di connettività ne devono specificare chiaramente le condizioni di fornitura nonché garantire che il consumatore possa scegliere un proprio terminale fornendo tutte le specifiche necessarie al suo funzionamento. In particolare, nel caso vi sia una cessione a titolo oneroso, gli operatori dovranno indicare trasparentemente eventuali costi di installazione, il numero e il valore delle rate di noleggio e le condizioni di riscatto della proprietà del terminale. Qualora invece il terminale sia fornito a titolo gratuito, il consumatore dovrà poter conoscere le condizioni economiche e tecniche aggiuntive collegate a tale fornitura e ogni altra informazione utile a distinguere le condizioni contrattuali relative al servizio di accesso ad Internet rispetto all’uso del terminale e i servizi correlati. Inoltre nel caso di recesso, la mancata restituzione di un’apparecchiatura terminale non utilizzata dall’utente, ancorché ceduta a titolo non oneroso, non dovrà generare oneri aggiuntivi per l’utente.
Il secondo step di questa rivoluzione scatterà dal primo gennaio 2019 e riguarderà i già clienti. A partire dalla quella data gli operatori dovranno consentire ai loro clienti di poter usare un loro modem se vorranno. Per chi sta pagando il canone del modem il provider dovrà consentire o il passaggio ad un abbonamento con modem incluso a titolo gratuito o la possibilità di poter rescindere il contratto senza oneri e penalità.
Gli operatori ad oggi, però, su questi ultimi punti non si sono ancora espressi non essendo ancora arrivata la scadenza dal primo gennaio 2019.
Modem Libero, problemi
I ricorsi alla delibera dell’AGCOM non si sono ancora esauriti e quindi teoricamente tutto potrebbe cambiare di nuovo, anche se non nel beve periodo. Tuttavia appare ben difficile che si possa tornare davvero indietro alla vecchia gestione dei contratti per quanto riguarda l’inclusione del modem.
I problemi ben più gravi potrebbero, invece, arrivare proprio dai modem alternativi. I provider, infatti, hanno già fatto sapere che non si assumeranno responsabilità per eventuali problemi di linea causati da un uso errato dei modem degli utenti. Non risponderanno nemmeno per eventuali problemi di compatibilità. I modem offerti dagli operatori, pur con tutti i loro possibili difetti e limitazioni, sono testati per funzionare perfettamente, cosa che non si può dire per i modelli di terze parti.
Chi dovesse optare per un modem proprietario, dunque, dovrà valutare bene cosa scegliere per evitare di incorrere in problemi di funzionamento. Inoltre, gli utenti devono ricordarsi che tutto il resto della configurazione del modem sarà a loro carico. Quindi sono richieste minime competenze in tema di reti. Gli operatori, come detto, forniranno guide solo su come configurare l’accesso ad Internet, oltre a quelle per utilizzare eventuali servizi accessori inclusi negli abbonamenti.
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