Samsung Pay è la soluzione per i pagamenti mobile dell’azienda coreana, sviluppata per gli smartphone della serie Galaxy, che permette agli utenti di pagare nei negozi semplicemente avvicinando il dispositivo mobile al POS, senza necessità alcuna di tirare fuori carta di credito o contanti. Trattasi inoltre della risposta diretta dell’azienda alla piattaforma Apple Pay che Cupertino ha sviluppato per i suoi iPhone: alternativa per alternativa, servizio contro servizio, generando due ecosistemi paralleli che portano l’utenza ad una scelta di campo con medesime opportunità a disposizione.
Grazie a Samsung Pay gli utenti potranno fare shopping con maggiore comodità, pagando i propri acquisti direttamente con lo smartphone. Il segreto di questa piattaforma è nelle tecnologie NFC (Near Field Communication) e MST (Magnetic Secure Transmission) presenti negli smartphone Galaxy compatibili con il servizio, che permettono di comunicare direttamente con i POS abilitati al servizio. Samsung Pay ha debuttato ufficialmente all’inizio del 2016 sul territorio americano per poi essere reso disponibile, progressivamente, anche in altri Paesi. Fino all’esordio, nel 2018, in Italia.
Samsung Pay: così si paga sui Galaxy
- Come funziona
- Samsung Pay in Italia
- Banche italiane abilitate
- Anche con Paypal
- Smartphone compatibili
- Gear Pay: pagare con lo smartwatch
- La sicurezza di Samsung Pay
Samsung Pay, come funziona (↑)
La prima cosa da fare è abilitare il servizio attraverso il proprio smartphone. Per farlo sarà sufficiente scaricare, installare e avviare l’applicazione “Samsung Pay" (download) all’interno del proprio smartphone e seguire le istruzioni indicate. L’app richiederà un preciso setup in cui bisognerà scegliere un PIN personale di 4 cifre da utilizzare per autorizzare le transazioni. In alternativa, è possibile scegliere di utilizzare il riconoscimento tramite l’iride o il sensore per le impronte digitali. Ovviamente, queste funzionalità biometriche devono essere presenti e abilitate sul proprio smartphone.
Successivamente basterà caricare la propria carta di credito compatibile. Farlo è molto semplice perchè Samsung Pay catturerà i dati della carta direttamente tramite la fotocamera posteriore dello smartphone, facilitandone l’immissione e riducendo i margini di errore. Eventuali altre informazioni, come il codice di sicurezza della carta, andranno aggiunte manualmente in una fase immediatamente successiva. Attraverso Samsung Pay si possono gestire anche carte fedeltà, promozioni e coupon, configurando pertanto un hub per i pagamenti a cui da tempo il mondo mobile, ma che solo con la nuova generazione di smartphone e app si candida realmente a diventare il nuovo portafoglio virtuale nelle tasche degli utenti.
Una volta completati questi passaggi è possibile procedere ai pagamenti veri e propri. Al momento di pagare un acquisto o una consumazione, basterà un tocco sulla parte inferiore dello schermo per avviare l’app. Successivamente, bisognerà scegliere la carta di credito da utilizzare tra quelle memorizzate: è possibile inserirne più di una, autenticarsi con il PIN o il sistema biometrico, e avvicinare lo smartphone al POS abilitato ai pagamenti. Grazie alle tecnologie NFC e MST, la transazione sarà completata automaticamente senza bisogno di procedere con ulteriori passaggi.
La tecnologia MST (Magnetic Secure Transmission) si differenzia dalla tradizionale NFC in virtù del fatto che simula in tutto e per tutto l’impulso magnetico di una carta di credito, rendendo pertanto Samsung Pay immediatamente compatibile con la quasi totalità dei POS già strutturati sulla lettura delle carte magnetiche. La sicurezza promessa da questo tipo di tecnologia è la medesima di un qualsiasi sistema NFC (tecnologia che però richiede un upgrade del POS) e strutturalmente maggiore rispetto alle tradizionali carte di credito: Samsung ha puntato da tempo sulla MST, vedendo in questa tecnologia una alternativa percorribile sulla strada del contactless.
Tutto, dunque, molto facile ed immediato: solo l’assenza di difficoltà e ostacoli nella procedura può infatti rendere i pagamenti mobile una solida realtà, e Samsung ha portato avanti il proprio progetto con grande attenzione all’usabilità dell’app ed al design dell’interfaccia. Il denaro speso viene addebitato sul proprio conto corrente o scalato dal credito della carta, a seconda della tipologia di circuito che si sta utilizzando.
Samsung Pay in Italia (↑)
Dal 22 marzo 2018 Samsung Pay è sbarcato ufficialmente in Italia, anche se gli italiani hanno avuto modo di testarlo in versione beta già alcune settimane prima previa veloce iscrizione libera e gratuita.
Per poter utilizzare Samsung Pay servono sostanzialmente due cose: una carta di credito accettata dal servizio, cioè emessa da un istituto bancario o da un circuito con cui Samsung ha preso accordi di collaborazione ed uno smartphone Galaxy compatibile. Il servizio ha alcune limitazioni iniziali dovute alla progressiva estensione del circuito, ma l’arrivo è destinato ad avere nel medio periodo un forte impatto su quel che sono i pagamenti cashless nel nostro paese.
Per facilitare l’approccio con il nuovo strumento, Samsung ha anche messo a disposizione un numero verde (800726729) ed una serie di FAQ, riferimenti grazie ai quali ogni utente può trovare risposta ai propri dubbi, accedendo così con maggior tranquillità al sistema per i pagamenti digitali. Da sempre è infatti questo l’aspetto più importante nell’adozione di nuovi sistemi di pagamento: la completa metabolizzazione dello strumento, delle sue opportunità e dei suoi meccanismi. Ciò rappresenta infatti un puntello essenziale alla percezione di sicurezza nel momento in cui il proprio denaro viene affidato ad un venditore, garantendo così la bontà della transazione e rendendo tanto fluido tale meccanismo da renderlo intangibile, senza frizioni, senza aspetti in grado di generare tensione emotiva.
In passato l’Italia è stata molto lenta nell’adozione delle carte di credito come formula alternativa di pagamento, ma al tempo stesso è stata all’avanguardia a livello internazionale nell’adozione degli strumenti mobile. Samsung Pay, esattamente all’incrocio di questi due trend, ha la possibilità di far tesoro di quanto accaduto in passato per dare una sferzata fondamentale al mondo dei pagamenti cashless grazie alla qualità dei propri device ed alla forza comunicativa del proprio brand.
Banche italiane abilitate (↑)
Per poter utilizzare la piattaforma di pagamenti mobile della casa coreana, i consumatori dovranno essere in possesso di carte di credito, debito o prepagate dei circuiti Visa o MasterCard emesse dalle banche in partnership. L’elenco dei partner della società per la piattaforma Samsung Pay è ad oggi il seguente:
- Mediolanum
- BNL
- CheBanca!
- Hello bank!
- Intesa Sanpaolo
- Nexi
- Unicredit
Per utilizzare Samsung Pay non è necessario richiedere alcuna carta speciale, né serve portare avanti alcuna richiesta particolare presso il proprio istituto bancario: tutto quello che gli utenti debbono fare è l’associazione della carta alla piattaforma dei pagamenti, iniziando così rapidamente con le proprie spese in totale semplicità.
Samsung Pay, anche con Paypal (↑)
A distanza di poche settimane dall’esordio, Samsung Pay apre anche a PayPal. Si tratta di una manovra di grande importanza per due motivi: da una parte consente a molti più utenti di poter utilizzare Samsung Pay (poiché praticamente chiunque può possedere un account PayPal, anche senza passare per una delle banche affiliate al sistema di pagamento Samsung) e dall’altra consente agli utenti PayPal di poter usare il proprio account in qualsiasi negozio ci sia un POS.
Il vantaggio c’è tanto per Samsung quanto per PayPal, ma è anche un grande passo avanti sulla via del cashless per quegli utenti che già dispongono di un dispositivo Samsung, già dispongono di un account PayPal ed ora devono solo mettere a fattor comune queste due circostanze per poter trasformare il proprio modo di intendere il portafoglio, il denaro ed i pagamenti.
Per abilitare PayPal è necessario verificare che la propria app sia già stata abilitata, dopodiché è possibile aggiungere il proprio account allo stesso modo con cui si aggiungono le altre carte di credito. Da quel momento in poi l’opzione PayPal è liberamente sfruttabile ogni qualvolta si avvia una procedura di pagamento.
Tutti gli smartphone compatibili (↑)
Per utilizzare la piattaforma di pagamento mobile di Samsung è necessario disporre degli smartphone Galaxy di ultima generazione compatibili con il servizio. Tutti i device in uscita nei prossimi mesi saranno presumibilmente compresi in questo pacchetto, ampliando così poco alla volta il perimetro degli utenti abilitati e il volume d’affari ipotizzabile. La società afferma che Samsung Pay può essere utilizzato al momento sui seguenti smartphone Android:
- Galaxy Note 8
- Galaxy S9
- Galaxy S8
- Galaxy S8+
- Galaxy A8
- Galaxy S7 edge
- Galaxy S7
- Galaxy A5 2017
- Galaxy A5 2016.
Samsung, però, sottolinea un fattore molto importante da tenere in considerazione e cioè che Samsung Pay in Italia funzionerà solamente sugli smartphone commercializzati direttamente da Samsung Italia, quindi quelli che presentano garanzia italiana. Chi ha in mano uno smartphone di importazione, dunque, potrebbe non poter utilizzare la piattaforma di pagamenti mobile.
Gear Pay: pagare con lo smartwatch (↑)
Con l’introduzione di Samsung Pay si può ora pagare anche con il proprio smartwatch Gear S3 o Gear Sport. Per accedere a Gear Pay è sufficiente scaricare da Samsung Gear l’apposita app Samsung Pay che consente di duplicare l’app sull’orologio. A questo punto la registrazione provvederà ad abilitare lo strumento.
Per effettuare il pagamento sarà sufficiente avvicinare il polso al POS e seguire le istruzioni riportate: un piccolo click sullo smartwatch certifica la volontà dell’operazione in atto (così che nessuno avvicini il POS all’orologio per tentare pagamenti truffaldini) ed il resto è ottenibile con una sequenza semplice e rapida di operazioni.
Di fatto diventa possibile pagare senza estrarre dalla tasca né il portafoglio, né lo smartphone: è sufficiente un orologio Samsung abilitato, sfruttando le tecnologie NFC e MST incluse.
Massima sicurezza (↑)
Ovviamente, quando si utilizza un sistema di pagamenti mobile di questa natura, la sicurezza del budget e del transato è un aspetto centrale così come essenziali sono la percezione e la consapevolezza della sicurezza stessa. La piattaforma è dunque pensata nativamente per proteggere e garantire le transazioni ed i numeri delle carte di credito, mettendo al sicuro gli utenti da qualsivoglia rischio. La casa coreana ha realizzato un sistema non solo comodo ed efficace, ma anche straordinariamente sicuro by design. Per proteggere a 360 gradi le transazioni degli utenti, in particolare, Samsung Pay offre ben tre livelli di sicurezza.
Samsung Pay supporta anzitutto il riconoscimento tramite impronta digitale, scansione dell’iride o PIN: tali sistemi garantiscono che solo l’effettivo possessore dello smartphone possa autorizzare la transazione economica vera e propria.
Inoltre, Samsung Pay effettua la tokenizzazione dei dati della carta di credito, che in questo modo non compariranno all’interno delle transazioni: tali dati non saranno in alcun modo salvati all’interno del dispositivo, evitando così di offrire a potenziali cracker un buon bacino di informazioni presso cui tentare frodi e furti.
Infine, per garantire un ulteriore livello aggiuntivo di protezione, Samsung Pay blinderà tutti i dati attraverso la piattaforma di sicurezza Samsung Knox che è integrata nativamente all’interno dei dispositivi Galaxy: una misura ulteriore, un lecito eccesso di scrupolo in virtù della delicatezza di ogni passaggio all’interno di un sistema che, attraverso pochi click, è in grado di veicolare denaro da un mittente ad un destinatario del pagamento.
Samsung Pay non è solo un modo alternativo di pagare le spese direttamente con lo smartphone, ma è anche una piattaforma estremamente sicura in grado davvero di sostituirsi alle normali forme di pagamento. Samsung porta quindi in Italia un serio candidato al ruolo di protagonista nel mondo dei pagamenti tramite portafoglio virtuale: passando attraverso lo smartphone che molti utenti hanno in tasca, basta un’app per poter spostare denaro senza avere alcun contante appresso: comodo, efficace e sicuro, perché così deve essere qualsiasi forma di pagamento che ambisca davvero a sostituire la cartamoneta.
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