Gli italiani hanno inviato al Governo ben 95 mila messaggi in una sola settimana per segnalare possibili soluzioni attraverso cui costruire una solida manovra di revisione della spesa. Nonostante le critiche di qualche tecnico e molti soloni, stimolare la partecipazione dei cittadini ha fruttato «una media di 1 messaggio ogni 2 secondi, con oltre 24.000 segnalazioni ricevute nel fine settimana del 5 e 6 maggio, con un flusso costante, consistente anche durante le ore notturne».
L’iniziativa era stata lanciata il 2 maggio scorso, aprendo un modulo online attraverso il quale entrare in contatto direttamente con il team deputato alla strutturazione dei tagli previsti dalla politica economica del Governo Monti. Fin da subito la partecipazione si è dimostrata elevata, sollevando però qualche critica da parte dei media che vedevano in questa azione uno strumento demagogico con il quale le commissioni deputate stavano scaricando le proprie responsabilità sui comuni cittadini. All’atto dei fatti, la verità sembra essere invece di chiaro segno positivo: la responsabilizzazione ha funzionato, la chiamata ha ricevuto molte risposte e l’intelligenza collettiva potrà ora farsi strumento di coloro i quali nelle prossime settimane avranno l’onere di stabilire l’entità e le modalità dei tagli alla spesa.
Con apposito comunicato ufficiale pubblicato sul sito Governo.it, si spiega che «A scrivere sono in prevalenza cittadini, e tra questi molti giovani, ma anche dipendenti delle pubbliche amministrazioni e liberi professionisti, ricercatori, professori universitari, oltre a imprenditori, associazioni di categoria, enti no-profit, think-tanks. Circa 1/6 dei messaggi contengono il medesimo testo e, quindi, ciò lascia pensare a una campagna organizzata». Su 95000 messaggi, quindi, circa 80 mila sono validi e da questi verranno decurtati quelli indirizzati alla semplice invocazione di tagli della politica o dei benefit dei parlamentari, poiché differente era l’obiettivo dichiarato: scovare sprechi e possibilità di ottimizzazione nelle procedure della PA e del rapporto con il cittadino, identificando così possibili soluzioni pratiche di intervento che consentano nell’ottica della “spending review” di limitare le spese a carico dello Stato.
Il Governo spiega che un apposito team di lavoro si sta incaricando di vagliare ogni singola proposta, il tutto catalogando le diverse idee tramite l’opera di 10 funzionari che ad oggi hanno scrutinato il 20% del totale delle segnalazioni raccolte tramite l’apposito modulo online.
Le mail dei cittadini si dividono in due grandi categorie: quelle specifiche, che segnalano sprechi circoscritti a singole amministrazioni o enti pubblici, spesso Enti locali, e quelle che invece intervengono su grandi temi di interesse pubblico – come la sanità dove un cittadino di Treviso denuncia “i pasti inutilizzati delle mense che finiscono nella spazzatura” o “il riscaldamento sempre acceso anche d’estate” – sollecitando l’intervento diretto della task force di Enrico Bondi.
Problemi, ma anche soluzioni:
Molte delle segnalazioni esaminate dal gruppo di lavoro non si limitano a indicare gli sprechi, ma suggeriscono anche soluzioni. Sollecitano ad esempio l’utilizzo delle nuove tecnologie informatiche presso le pubbliche amministrazioni – un siciliano propone l’adozione di software open source gratuiti – oppure descrivono dettagliatamente le modalità attraverso cui risolvere problemi comuni alle istituzioni: l’assenteismo, i consumi energetici troppo elevati, il dilagare degli incarichi consulenziali.
Il Governo spiega che nei prossimi giorni l’opera di analisi delle proposte sarà portata a termine e finalizzata a due obiettivi:
- redigere e diffondere un rapporto organico di tutti i messaggi ricevuti;
- inviare alla task force di Bondi e ai singoli Ministeri interessati le segnalazioni, per agevolarne il lavoro.
Gli italiani, se sollecitati dalle istituzioni, hanno dimostrato di saper rispondere e di avere un approccio costruttivo alle problematiche comuni. Il che è un buon segno a prescindere.